2 dic – ”Quando nel novembre del 2010 crollo’ un rifacimento in cemento armato nel sito archeologico di Pompei, il capo dello Stato espresse il proprio sdegno definendo quel crollo ‘una vergogna per l’Italia’ e aggiungendo di ‘esigere spiegazioni immediate e senza ipocrisie”’. Lo ricorda il senatore Sandro Bondi, all’epoca ministro dei Beni cuturali.
”Da quella vibrante indignazione di Napolitano, parti’ una barbara caccia all’uomo che si concluse con la presentazione di una mozione di sfiducia individuale, primi firmatari Bersani, Casini e Fini. Furono le prime prove della spallata al governo Berlusconi – aggiunge Bondi -.
Naturalmente, nessuno, tantomeno il Presidente della Repubblica, ha creduto di dire una sola parola in seguito agli innumerevoli crolli che si sono verificati dal 2010 ad oggi, gli ultimi in questi giorni, ne’ – figuriamoci – di chiedere delle scuse”.
intanto il ns. patrimonio storico sta andando a farsi benedire….l’importante è assicurare alloggi e dare più diritti agli immigrati (cit. Kyenge)