Bologna: sindaco Merola e giunta Cofferati a giudizio per danno erariale

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2 dic – La Procura regionale della Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna ha citato in giudizio i nove componenti dell’ex giunta del Comune di Bologna guidata all’ epoca da Sergio Cofferati, chiedendo che vengano condannati a pagare 1,250 milioni.

“La  Giunta  Cofferati,  di cui facevo parte, apportò modifiche al progetto del  Civis  per  migliorarlo  rispetto a quello della Giunta precedente” cos’ il sindaco, allora assessore, Virginio Merola “la decisione  fu  preceduta  da una sentenza della Corte Costituzionale che si pronunciò  a  favore  di  Regione  e Provincia contro le scelte unilaterali della Giunta Guazzaloca. Le  valutazioni dei Pubblici Ministeri contabili sono appunto valutazioni oggetto del dibattimento processuale, e non una sentenza. Aspettiamo perciò l’esito del processo con serenità”.

Si tratta, per i magistrati, di danno erariale alle casse del Comune e di Atc Spa in relazione all’approvazione nel 2004 del progetto esecutivo del primo stralcio dell’opera Civis (riguardante la zona ovest della città), il progetto di tram su gomma a guida ottica mai realizzato. A maggio 2014 davanti alla Corte sono convocati, oltre a Cofferati, l’attuale primo cittadino Virginio Merola (all’epoca assessore), Adriana Scaramuzzino, Angelo Guglielmi, Milli Virgilio, Maurizio Zamboni, Paola Bottoni, Anna Patullo, Silvana Mura, Giuseppe Paruolo e Antonio Amorosi. Oltre a loro, la Procura ha citato il direttore della Mobilità Urbana, Paolo Ferrecchi e l’allora segretario generale del Comune, Marcello Napoli. L’inchiesta è una parte di una più ampia attività investigativa della Gdf e della Procura contabile sull’intera opera Civis. A riguardo è stata definita l’istruttoria sui costi contrattuali rimasti, per i magistrati, privi di utilità economica per lavori e forniture: il valore complessivo è di 90 milioni. Sono in corso di completamento gli atti di indagine.

Al centro della citazione c’è il primo stralcio di progetto del mezzo, tra porta San Felice e Borgo Panigale e viene sottolineata la sovrapposizione con il precedente progetto di percorso della metropolitana. Oltre che di aver determinato la sovrapposizione dei due progetti, agli amministratori, viene contestato di aver deliberato con modalità e contenuti viziati da illegittimità, irragionevolezza, illogicità, arbitrarietà ed antieconomicità, in particolare di avere apportato una variante sostanziale al progetto Civis, contraria alla normativa e al regolamento contrattuale e di aver provocato la cancellazione del primo stralcio del progetto (nella direzione ovest), che diveniva così inutile.

“La sinistra ha tentato in tutti i modi di addossare la responsabilità a Guazzaloca” scrive il consigliere Marco Lisei su Facebook “ma ora la verità sta emergendo. Se dovessero essere ritenuti responsabili, mi auguro che paghino di tasca propria per i danni che hanno fatto e che lo Stato mostri la medesima inflessibilita che mostra nei confronti dei tanti italiani in difficoltà che si vedono recapitare cartelle esattoriali. Anzi mi rendo disponibile sin d’ora a portare in futuro la cartella esattoriale io al Sindaco…”

“Registro con soddisfazione che la Corte dei Conti è intervenuta con immediatezza sulla vicenda “Civis” colpendo le responsabilità delle giunte di Bologna, per i danni rilevanti causati nella predisposizione e nella parziale realizzazione del progetto civis” così Fabio Garangnani, FI, in una nota “rilevo al riguardo che su questo argomento ho presentato alla Corte dei Conti due esposti l’uno il 18-11-2011 l’altro il 25-03-2013 del quale, nel seguente comunicato, si riportano alcuni contenuti. Negli esposti che ho presentato alla Corte dei Conti domandavo la richiesta di valutazione che riguardavano ”danni erariali causati alla collettività per le mancate verifiche, i ritardi e l’omessa vigilanza nelle procedure seguite che hanno causato gravi problemi alla città e al centro storico” e inoltre aggiungevo ” soprattutto hanno dilapidato il denaro dei contribuenti per le spese rivelatesi sbagliate assunte dagli enti locali, le quali si sono dimostrate problematiche fin dal momento della predisposizione della procedura di evidenza pubblica e assolutamente non rispondenti al progetto iniziale, nonostante le numerose denunce susseguitesi nel tempo da parte degli addetti al settore e dei tecnici di Atc, per non parlare dei danni subiti dagli operatori economici per un progetto che è stato bloccato”. In entrambi i miei esposti sostenevo l’importanza che ” la Corte dei Conti valuti eventuali danni erariali provocati dagli enti preposti all’adozione, progettazione ed esecuzione dell’opera pubblica Civis”.

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