Decadenza Berlusconi, cosa può succedere al Cavaliere dopo il voto

berlu27 nov – A Palazzo Madama è il giorno del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi. La Giunta ha già dato il via libera all’espulsione Del Cavaliere dal Senato, per effetto della legge Severino che stabilisce la decadenza da parlamentare di chi è stato condannato in via definitiva per un certo numero di reati. Ma la parola finale spetta all’Aula. Se fosse votata la decadenza, Berlusconi perderebbe immediatamente una serie di vantaggi. A partire dallo scudo dell’immunità.

Gli scogli giudiziari del Cavaliere – Il voto palese sulla decadenza lascia pochi margini di manovra all’ex premier, condannato in via definitiva per il caso Mediaset. Inoltre Berlusconi nei prossimi mesi ha ancora parecchi scogli giudiziari da affrontare: si va dal processo per la compravendita dei senatori, alla nuova inchiesta sulle feste ad Arcore. E poi il dibattimento in appello sempre sul caso con al centro la giovane marocchina Ruby fino all’udienza per l’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno, in quanto è al ‘netto’ dei tre anni coperti da indulto le pena da scontare, in seguito alla condanna definitiva a quattro anni di reclusione per la vicenda Mediaset, procedimento di cui non si esclude possa essere chiesta la revisione.

Udienza tribunale sorveglianza su affidamento in prova – Tra la primavera e l’estate del 2014, dovrebbe tenersi l’udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano per decidere sulla richiesta di Berlusconi di affidamento in prova ai servizi sociali per scontare la pena definitiva del caso Mediaset che, al netto dei tre anni di indulto, è di un anno. Dopo l’udienza i magistrati avranno cinque giorni di tempo per emettere il provvedimento di accoglimento o meno dell’istanza depositata l’11 ottobre scorso.

Un’alternativa: i domiciliari – E così all’inizio del 2014 Berlusconi potrebbe smettere di essere un uomo libero e conoscere il proprio destino: una pena detentiva che per effetto della ex Cirielli del 2005 verrebbe scontata agli arresti domiciliari, visto che il Cav ha superato i 70 anni d’età, o i servizi sociali. Intanto, in prima fila per accoglierlo, c’è la Fondazione Exodus di don Mazzi.
Processo in Cassazione su interdizione Mediaset –  Il prossimo anno davanti alla Cassazione si terrà il processo di terzo grado per decidere se confermare o meno i due anni di interdizione dai pubblici uffici per il caso Mediaset decisi lo scorso 19 ottobre dalla Corte d’appello di Milano. La sentenza sulla pena accessoria, come è stato preannunciato, verrà infatti impugnata dalla difesa dell’ex capo del Governo.

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