Ospitaletto (Brescia), 23 nov – «Le ho puntato la pistola in faccia, era terrorizzata, l’ho violentata». È lunedì mattina e sta per suonare la campanella in un istituto superiore di Rovato. C’è un gruppetto di ragazzi pronto a entrare in palestra. Sopra le teste spicca la «cresta» di un ragazzino marocchino di 15 anni: l’orgoglio gli gonfia il petto, pare ancora più alto del suo metro e settantacinque mentre racconta ai compagni della sua notte «brava», delle ore di attesa al buio, la mano congelata dal metallo della pistola, l’arrivo della preda, l’adrenalina in circolo, il sesso violento. Ha quindici anni e qualche ora prima ha violentato una donna.
Il suo racconto diverte i compagni. Ma non tutti ridono. La storia finisce dritta sul tavolo di un investigatore della caserma dei carabinieri di Chiari. Nella stessa caserma arriva anche la denuncia della donna violentata, aggredita a Ospitaletto, alle 3.30 tra domenica e lunedì. Scattano le indagini, il cerchio attorno al ragazzino si stringe in fretta (i carabinieri lo conosco già), ma è irrintracciabile e riesce a guadagnarsi il tempo anche per il bis: il 20, novembre 48 ore dopo lo stupro nella zona di Castegnato, violenta anche una ragazza di 24 anni aggredita a Trenzano. Ma la caccia dei carabinieri coordinati dal capitano Egidio Lardo è senza sosta. Giovedì sera una pattuglia lo ferma mentre cerca di raggiungere l’abitazione dei genitori a Trenzano. Con sé ha la pistola clandestina usata per minacciare le due vittime. L’indagato, riconosciuto dalle due donne anche grazie alla pettinatura ispirata a Balotelli, ha solo 15 anni, ma la forza e l’animo violento di un uomo consumato e brutale. Quindici anni e l’idea di poter fare alle donne tutto ciò che vuole grazie alla pistola, al terrore che incute. Quindici anni e un passato già burrascoso, qualche reato già consumato e l’obbligo di stare in una comunità in Franciacorta.
Solo quindici anni ma talmente violento e abbrutito da riuscire a vantarsi con i compagni di quanto fatto, delle minacce, della violenza, del terrore delle sue vittime.
I carabinieri della compagnia di Chiari in pochi giorni sono riusciti a rintracciarlo. Il 15enne – è nato nei primi mesi del 1998 – è stato fermato nel cuore della notte. Il primo episodio di violenza risale alla notte tra domenica e lunedì quando la quarantenne stava rientrando a casa. Era stata afferrata da due braccia robuste, la pistola spianata l’aveva convinta a non reagire. Era riuscita a fuggire solo dopo la violenza. Il 20 il quindicenne aveva ripetuto l’agguato, vittima una 24enne. Poi i racconti dettagliati, le volgarità. E le manette.
2 thoughts on “Stupratore a 15 anni, marocchino fermato dopo due violenze”
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Diranno che dato che l’italiano non ha saputo farlo integrare nella comunità, lui ha dovuto mostrare le sue frustrazioni…oppure il 15enne dirà come Kabobo che sono state le voci a istigarlo a commettere questi atti impuri (per il musulmano non lo è dato chè le donne loro le considerano feci)
Com’è possibile continuare a tollerare tutto questo? Come possono le famiglie, i cittadini, le Forze dell’Ordine, (non riesco a citare i politici), sopportare questo scempio, queste offese disumane da parte di chi dovrebbe solo ringraziare senza limiti il paese che lo accoglie e lo mantiene? Fino a quando potranno essere umiliati e infangati la nostra dignità e il nostro orgoglio? Fino a quando potremo ancora trattenere la nostra rabbia?
Chiedo a piena voce un parere in merito da parte del ministro dell’integrazione, sempre tanto sollecita a intervenire per ribadire diritti e pretendere privilegi per i suoi protetti.