23 nov – Da Pier Ferdinando Casini a Mario Mauro, da Gianpiero D’Alia a Lorenzo Dellai. Percorsi politici diversi, adesso un unico approdo comune. Di centro, ovviamente. Cosi’, dopo l’addio a Scelta Civica, i parlamentari dell’area popolare e dell’Udc si sono ritrovati questa mattina al teatro Quirino di Roma per ‘varare’ insieme la nuova ‘nave popolare’, allo scopo di superare la breve esperienza politica vissuta sotto la guida di Mario Monti, con un occhio attento, ma non deferente, al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano.
‘‘E’ finito il tempo dei populismi dalla doppia faccia. Noi crediamo in un cantiere in cui tutti siano partecipi di un grande progetto popolare”, si legge nel documento presentato nel corso dell’Assemblea odierna dai capigruppo di Camera e Senato, Lorenzo Dellai e Lucio Romano, che dal palco hanno sottolineato la necessita’ di ”progettare una nuova democrazia dell’alternanza di tipo europeo: non piu’ un centro destra e un centro sinistra l’un contro l’altro armati, ma una grande area popolare e liberale (non disposta ad alleanze con posizioni populiste ed estremiste) che competa per il Governo, sui diversi progetti di societa’ con l’area di matrice social-democratica”.
Nelle prossime settimane verranno decisi il nome (”Italia popolare” al momento il piu’ gettonato) ed il simbolo del nuovo partito, grazie anche alla collaborazione dei militanti che questa mattina hanno indicato le proprie preferenze. In attesa di conoscere il nome, punto di partenza di questa nuova formazione politica e’ ”l’appoggio pieno e leale al Governo Letta perche’ affronti i problemi del paese e porti a compimento, con il semestre europeo a guida italiana, una radicale correzione della politica europea nel senso del lavoro e della crescita”.
”E’ finita la stagione degli uomini della provvidenza, i partiti politici vanno costruiti seriamente e noi vogliamo creare una forza europeista che contesti questa politica europea perche’ con questo rigore noi andiamo a fondo”, ha spiegato Pier Ferdinando Casini, cui ha fatto eco il ministro della Difesa, Mario Mauro, convinto che ”nascera’ una forza politica concepita non come una ‘scialuppa’ ma come un cantiere per una nave aperta a tutti coloro che scommettano su un’Italia popolare”.
Nel corso dell’Assemblea odierna e’ stato stabilito che ”saranno garantiti, dopo la rottura voluta da altri, autonomi gruppi parlamentari alla Camera e al Senato e saranno organizzate Assemblee popolari in tutte le Regioni, ad iniziare dalla prossima settimana”. Questo perche’ ”il nostro progetto o nasce dal basso o non nasce. Nessuno partira’ in posizione di privilegio. Tutte le leadership locali e nazionali verranno scelte con metodo democratico”.
Quanto al rapporto con il Nuovo centrodestra lanciato da Angelino Alfano, il ministro Mauro ha ricordato che ”il centrodestra che conoscevamo e’ una costruzione di Berlusconi che non ha piu’ senso: oggi l’alternativa e’ tra popolari e populisti. Con il nuovo centrodestra abbiamo idee diverse, ma gli elettori sono gli stessi: bisogna lavorare per un progetto di Italia che li soddisfi”. Vicinanza meno netta per il ministro per la Pubblica Amministrazione, D’Alia, convinto che ”Alfano persegue obiettivi diversi dai nostri: loro vogliono rifare un centrodestra nell’ambito di un bipolarismo che abbiamo visto non aver avuto effetti positivi per il Paese. Noi invece pensiamo che un sistema politico e istituzionale debba essere radicalmente cambiato altrimenti”