di marco tosatti per la stampa
20 nov – Qualche giorno fa è stato presentato ufficialmente l’Hate Crime Report del 2012 pubblicato dall’OSCE / ODIHR il 15 novembre 2013. La Direttricie dell’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani, Gudrun Kugler, ha dichiarato: “Questo rapporto crea consapevolezza – e la consapevolezza è il primo passo verso un rimedio”.
La relazione annuale si concentra sui crimini ispirati dall’odio razzista e xenofobo, antisemita e anti -islamico, così come sui crimini di odio e sui pregiudizi nei confronti dei Rom e dei Sinti, del cristianesimo e delle altre religioni o dovuti ad altre ragioni. Ma c’è da osservare che per quanto riguarda i crimini di odio contro i cristiani solo quindici Stati dell’OSCE hanno presentato dati leggibili, e di questi paesi solo sei hanno reso disponibili i loro dati per la relazione.
Alcuni elementi sono particolarmente interessanti:
– In Germania le fonti ufficiali della polizia hanno rilevato 414 reati basati su pregiudizi contro la religione, 18 dei quali di natura violenta.
– Per l’Ungheria, la Santa Sede ha segnalato dieci casi di danni alla proprietà della Chiesa, 89 casi di profanazione di chiese e sette casi di furto ai danni di proprietà della Chiesa.
– La polizia svedese ha registrato 258 crimini d’odio contro la religione, di cui 200 rivolti contro i cristiani.
– Nel Regno Unito , le cifre ufficiali della polizia in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord riportano 1.543 crimini di odio anti-religiosi, mentre in Scozia sono stati perseguiti 687 casi.
Gudrun Kuglerha dichiarato: “E’ molto importante che tutti gli Stati europei comincino a separare la loro raccolta di dati in questo campo così da individuare i crimini contro i cristiani, visto che i crimini d’odio contro i cristiani in Europa occidentale sono in aumento. Inoltre gli Stati e le ONG sono invitati a presentare i loro dati all’ODIHR e lavorare a stretto contatto con le istituzioni internazionali per i diritti umani per trovare soluzioni.Se vogliamo trovare dei rimedi, dobbiamo iniziare a discutere di questo problema, invece di negare che esiste. Altrimenti i crimini d’odio contro i cristiani aumenteranno ancora di più, e allora non ci saranno soluzioni rapide”.