Banche italiane: buco in cassa di 144,25 miliardi di euro

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21 nov- Cresce ulteriormente, a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, la rischiosita’ dei prestiti in Italia. Le sofferenze nette sono risultate a settembre 2013 pari a 75,2 mld, le lorde 144,5 mld: ad agosto, le sofferenze nette ammontavano a 73,4 mld. Lo rende noto l’Abi nel suo rapporto mensile. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali e’ del 4,03% a settembre (3,93% ad agosto 2013; 3,03% a settembre 2012), mentre il rapporto sofferenze lorde su impieghi e’ del 7,5% a settembre 2013 (5,9% un anno prima), valore che raggiunge il 13,2% per i piccoli operatori economici (11,1% a settembre 2012), il 12% per le imprese (9% un anno prima) ed il 6,2% per le famiglie consumatrici (5,3% a settembre 2012).

Tornando alle cosiddette “sofferenze lorde”, attestatesi a 144,25 miliardi di euro a settembre 2013 con un aumento del 22,8% rispetto all’anno prima quando le sofferenze erano attestate a 117,6 miliardi, il loro “costo” sarebbe di almeno 900 euro per ognuno dei 30 milioni di correntisti.

E’ quanto sostiene l’Adusbef in una nota. Praticamente, a ciascun correntista italiano corrispondono – dipendentemente dall’ammontare del deposito – 900 euro di insolvenza 

E oltre all’italia, è in condizioni altrettanto dramamtiche la Spagna. E’ nuovo record delle sofferenze nel settore bancario spagnolo, che a settembre hanno toccato il 12,68 per cento, il livello piu’ alto negli ultimi 50 anni. I dati diffusi dalla Banca di Spagna mostrano un incremento del 3,7% sul mese precedente, a 187,83 miliardi di euro. Nuovo record anche per i pagamenti in ritardo per l’acquisto di beni di consumo, che toccano l’11,64%. La tendenza all’aumento delle insolvenze va avanti da aprile 2011 e secondo gli analisti dovrebbe proseguire almeno fino al 2014.

(AdnKronos)