Cancellieri, c’è l’ipotesi di iscrizione nel registro degli indagati

cancell17 nov – “Il Pd dice di non poter ‘sfiduciare’ la Cancellieri perché non si può votare la mozione del M5S.
Segnalo che ne possiamo presentare una noi”. Lo scrive Pippo Civati sul blog criticando l’atteggiamento del PD sul ministro della Giustizia. “Martedì presenterò un testo all’assemblea del gruppo. Basta con l’ipocrisia. Non se ne può più”.

Intanto questa mattina si è parlato di di iscrizione nel registro degli indagati per la Csancellieri. È l’ipotesi che  avanza Repubblica. Il quotidiano scrive:

La procura di Torino invierà a Roma il dossier Cancellieri. Una scelta obbligata. I magistrati di Giancarlo Caselli potrebbro iscrivere il ministro nel registro degli indagati per aver fornito false informazioni ai pm nell’interrogatorio del 22 agosto. Un’ipotesi, pare di capire, non così improbabile: dice il falso, è scritto nel codice, non solo chi mente ma anche chi omette di raccontare quel che sa.

Qual è il peccato di omissione del ministro della giustizia? Lo si legge poche righe dopo:

Il tabulato è emerso nei primi giorni di novembre. Quel documento contiene un particolare che era sconosciuto al pm Vittorio Nessi il 22 agosto, quando il procuratore è andato a Roma a interrogare come teste il ministro, nel suo ufficio di massimo garante dell’amministrazione della giustizia. Nessi non sapeva, non poteva sapere, che poche ore prima la testimone Annamaria Cancellieri aveva parlato a lungo al telefono (sette minuti e mezzo di telefonata sono una lunga telefonata) con il fratello del principale arrestato nell’indagine orinese su Fonsai, Salvatore Ligresti. Perché il procuratore non poteva sapere di quella telefonata? Perché né Antonino Ligresti né, tantomeno, Annamaria Cancellieri erano intercettati.