UE: Ok ad aiuti di Stato al cinema per sostenere la ‘diversità culturale’

euro-butt16 NOV – La Ue incoraggia la “diversità culturale” ed allenta i freni sugli aiuti di stato al cinema e all’industria audio-visiva in generale. La Commissione europea ha adottato oggi una Comunicazione che aggiorna i criteri del 2001. Gli aiuti non dovranno più essere limitati alla fase di produzione, ma potranno ora essere concessi a tutta la filiera, compresa la distribuzione e la singola sala. Inoltre rivisti al rialzo i limiti: 50% dei costi, che salgono al 60% in caso di co-produzioni e all’80% con vincoli di territorialità. “L’obiettivo di questa revisione delle regole – dice il vicepresidente della Commissione e responsabile per la Concorrenza, Joaquin Almunia – è quello di incoraggiare una vibrante produzione audio-visiva in Europa mantenendo la diversità culturale ovunque nella Ue“.

La ‘Comunicazione’ annunciata oggi di fatto è il nuovo set di regole che la Commissione si dà per valutare se i contributi alle produzioni violano o meno le norme sugli aiuti di stato. Entrerà in vigore con la sua prossima pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Ue e gli stati membri avranno due anni di tempo per adattare le loro norme nazionali.

Novità principale è l’estensione dell’ammissibilità dei contributi a tutte le fasi dell’industria, compresa la distribuzione e promozione, ma sarà possibile dare anche aiuti per la modernizzazione delle sale. Viene poi lasciata interamente alle autorità dei singoli paesi la valutazione dei progetti che meritano un contributo nazionale.

Non è previsto alcun limite di contribuzione per i cosiddetti “film difficili” (come i ‘corti’, le opere ‘prime’ o ‘seconde’ di un regista, le produzioni a basso costo, i documentari, ecc.: ma la definizione resta sempre competenza delle autorità nazionali). (ANSA).