16 nov – La bimba di tre anni per cui il Tribunale minorile di Bologna ha confermato l’affidamento temporaneo ad una coppia di omosessuali viveva gia’ dal febbraio scorso con i due uomini di mezza eta’ per il cosiddetto periodo di prova dopo i contatti andati a buon fine ed avviati, in precedenza, con i servizi sociali. Nel luglio scorso, poi, il giudice tutelare di Parma ha disposto l’affido temporaneo alla coppia di gay.
Prima di questa decisione, comunque, ci sono stati altri passaggi che hanno coinvolto nel processo di affidamento anche il centro per le famiglie dei servizi sociali del Comune emiliano e gli psicologi dell’Ausl. Il parere positivo dei servizi sociali e degli psicologi e’ stato poi condiviso anche dal giudice tutelare. I contatti tra i due affidatari e la famiglia naturale era gia’ in atto da tempo. La madre della bimba, infatti, aveva un buon rapporto con la coppia a cui poi e’ stato concesso l’affido della piccola.
E’ stato il tribunale minorile bolognese, infine, a confermare l’affidamento temporaneo respingendo l’impugnazione della procura dei minori. Un ricorso avviato dalla procura minorile non sulla discriminante dell’orientamento sessuale della coppia ma deciso per avere chiarimenti su una procedura ritenuta poco chiara.