12 nov – “L’età in cui i disturbi alimentari si manifestano in tutta la loro gravità si abbassa sempre di più. Trattiamo bambine anoressiche di nove anni, a volte talmente gravi da richiedere un ricovero. Anche tra i maschietti, che sono un numero inferiore, abbiamo pazienti di quell’eta’” .
E’ quanto ha spiegato Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria del Bambin Gesù di Roma, a margine della presentazione della campagna contro l’anoressia promossa da Aidaf in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù di Roma e l’Agiscuola.
Sono 2,2 milioni le ragazze che in Italia soffrono di un disturbo alimentare di natura psichiatrica: le bulimiche sono 1,45 milioni e le anoressiche 750mila. Solo 880mila (il 40%) ammettono l’esistenza del problema e soltanto 130mila prendono parte a un percorso terapeutico. Il problema e’ sempre fortemente femminile anche se in aumento fra i ragazzi: si stima siamo 220 mila circa in Italia a soffrirne.
Secondo il ministero della Salute l’incidenza dell’anoressia nervosa negli ultimi anni risulta stabilizzata con 4-8 casi per 100mila abitanti, mentre la bulimia nervosa e’ in aumento, con 9-12 casi per 100mila abitanti. I disturbi alimentari colpiscono sempre più anche i maschi: prima a soffrirne era uno su nove, mentre ora sono due su otto. Nel complesso gli anoressici sono 75mila, mentre i bulimici sono 120-150mila. “Parliamo disturbi psichiatrici, per i quali l’età di in cui la situazione precipita si abbassa sempre di più.
L’anoressia, in particolare, e’ la prima tra le malattie mentali per numero di vittime” spiega il professor Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria del Bambin Gesù di Roma. “Di questi problemi il Ssn deve occuparsi, a partire dalla redazione di linee guida serie e dalla revisione dei Lea (livelli essenziali di assistenza)” ha spiegato Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato.