8 nov – “Sono settimane che le condizioni del Cpsa sono sotto gli occhi di tutti: grazie alla presenza dei giornalisti che hanno potuto entrare con le telecamere, le immagini del disagio in cui vivono i migranti hanno fatto il giro del mondo. Perche’ i trasferimenti vanno a rilento? Perche’ ancora stamattina ci sono 440 persone in un posto che ne puo’ ospitare 250?
Il centro di Lampedusa ha una capienza di 250 persone, attualmente ne ospita quasi il doppio, per la maggior parte siriani ed eritrei.
Tra le due comunità le relazioni sono tese. Per esempio, non vogliono condividere le stesse stanze, e questo crea grossi problemi a livello organizzativo.
Due giorni fa alcuni ospiti del centro sono venuti a protestare al municipio: peccato che la responsabilita’ di quel posto non sia del Comune, ma del Governo italiano. Fosse dipeso dall’amministrazione di Lampedusa, quelle persone sarebbero gia’ alloggiate nelle case e negli alberghi del Paese”. Lo scrive il sindaco delle isole Pelagie Giusi Nicolini in una lettera inviata al ministro dell’Interno Angelino Alfano, al capo Dipartimento per le liberta’ civili e l’immigrazione, prefetto Angela Pria, e al prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino.
“Ho chiesto al ministro di provvedere -afferma Nicolini- perche’, nelle more dei trasferimenti, si garantisca immediatamente un tetto e un letto agli ospiti del Centro, ricorrendo anche alla disponibilita’ di alloggi turistici presente sull’isola. E’ inaccettabile che, a causa del sovraffollamento, queste persone da oltre un mese vivano all’aperto, sotto la pioggia e al freddo. E’ necessario -conclude il sindaco di Lampedusa- ripristinare le condizioni minime di sicurezza, igiene e ospitalita’ degne di un paese civile”. (A
Sono daccordo, tutti a casa della sindaca, della Boldrini, della Kyenge e di tutti quelli che li vogliono