8 nov. – Un somalo di 24 anni accusato di essere uno degli organizzatori della traversata di migranti finita lo scorso 3 ottobre con il naufragio di Lampedusa e la morte di 366 persone e’ stato arrestato da agenti delle Squadre Mobili di Palermo ed Agrigento e del Servizio centrale operativo di Roma. A carico dell’indagato, che era appartenente ad un gruppo di miliziani armati ed e’ stato fermato a Lampedusa, ha emesso un provvedimento restrittivo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo per gravissimi reati, dal sequestro di persona a scopo di estorsione all’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento della immigrazione clandestina, dalla tratta di persone alla violenza sessuale.
durante il tragico trasferimento nel deserto tutte le donne hanno subìto violenza»
Le vittime erano tutte eritree ed erano partite dalla Libia, dove ha base l’organizzazione di cui faceva parte, secondo gli inquirenti, il somalo. Gli inquirenti hanno ricostruito gli orrori del viaggio, le violenze dei trafficanti e gli abusi sulle donne grazie alle testimonianze dei superstiti della strage. Nel corso delle indagini e’ stato fermato anche un palestinese, nei cui confronti sono emersi elementi circa la sua partecipazione all’organizzazione di un altro recente sbarco di immigrati, in questo caso siriani, sempre a Lampedusa.
Il somalo accusato di essere uno degli organizzatori della traversata e’ stato identificato dagli inquirenti dopo un tentativo di linciaggio all’interno del Cie di contrada Imbriacola 25 ottobre scorso. Dopo l’episodio, i magistrati e gli investigatori dello Sco e delle Squadre Mobili di Palermo e Agrigento, sono volati a Lampedusa, per comprendere le ragioni che avevano portato all’assalto contro il somalo, poi identificato in Mouhamud Elmi Muhidin. Scoprono cosi’, dal racconto di diversi immigrati, che Muhidin era “stato individuato da un gruppo di eritrei sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre quale il capo di un gruppo di soggetti armati, probabilmente miliziani somali, che si era reso responsabile del loro sequestro nello scorso mese di luglio, mentre si trovavano in viaggio nel deserto dall’Eritrea alla Libia, in una zona tra il Sudan e la Libia stessa”. (AGI) .