7 nov. – La Guardia di Finanza di Bergamo, su provvedimento della Procura della Repubblica, ha sequestrato 16 siti internet che commercializzavano online oltre 400.000 prodotti contraffatti di abbigliamento ed accessori di noti marchi nazionali ed internazionali. Le indagini hanno accertato che i gestori dei siti avevano collocato all’estero gli indirizzi I.P. (Internet Protocol Address) nell’intento di sviare e rendere maggiormente difficoltosa l’attivita’ d’intelligence. Lussemburgo, Spagna, Australia, Israele, Stati Uniti, Turchia, Hong Kong, Panama, Cina e India sono i paesi “interessati” dall’indagine, dove risultano allocati i server ospitanti le inserzioni di vendita dei prodotti.
I nomi riconducibili ai domini dei siti posti sotto sequestro sono Italomoda, peutereysito-ufficiale, andtrendy, ccbusi, chicaideal, ebuypeuterey, fashionremix, fashionstardome, 55licks, okoktrade, outletpeutereyonlines, peutereyprezzi, runwayrocket, shoesclothingonline, singulartrend e spyderclassicjackets. Gli articoli proposti in vendita erano distribuiti su diverse migliaia di pagine, visitate giornalmente da altrettanti utenti. Tutti molto noti e di rilievo internazionale gli oltre 150 marchi falsificati, tra cui Ferrari, Armani, Moncler, Aeronautica Militare, Peuterey, Louis Vuitton, D. & G., Prada, Gucci, Fossil, Fendi, Adidas, Bulgari, Cartier, Diesel, Rayban, Versace, Hogan, Rolex, Cavalli, Nike, Oakley, Kappa, Givenchy, Boss, Carrera, Longines, Miu Miu. Per verificare l’autenticita’ dei prodotti le Fiamme Gialle bergamasche, d’intesa con l’Autorita’ Giudiziaria ed in collaborazione con il Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, hanno interessato sia i titolari dei marchi licenziatari o delle societa’ che tutelano il marchio sul territorio nazionale, sia i relativi consulenti in possesso delle necessarie competenze tecniche, allo scopo di ottenere specifiche perizie.
Gli esiti di tali attivita’ hanno consentito di accertare che gli articoli erano di qualita’ tale da trarre in inganno i potenziali acquirenti, anche perche’ posti in vendita a prezzi non eccessivamente inferiori a quelli ufficiali di mercato. Per poter bloccare il funzionamento dei siti, il decreto di sequestro e’ stato notificato ad oltre 150 Internet Service Providers. Sono in corso ulteriori attivita’ investigative dirette ad acquisire elementi su eventuali responsabilita’ di soggetti esteri.