7 nov – Solo quelli dei “5 stelle” sono “casi umanitari” che il Ministro deve affrontare? Pare propio di sì, per la serie “fate quello che dico io, ma non quello che faccio io”. Alla (mancanza di) coerenza grillina siamo abituati, per cui la cosa non stupisce piu’ di tanto. Il sito casadellalegalità ci racconta un episodio interessante riguardo ad una cittadina turca accusata di “associazione sovversiva” che il M5S presentava come “caso umano” tanto da chiedere con urgenza, all’alba, il numero del cellulare personale del Ministro, per poterlo chiamare e per chiedergli di intervenire sul “caso umano” di loro conoscenza…
Era così che il 27 aprile 2013, alle ore 7:12 (a.m.) un parlamentare della Repubblica del M5S con un sms (“…hai num della cancellieri? ho un’emergenza”) chiedeva al Presidente della Casa della Legalità il numero di cellulare dell’allora Ministro dell’Interno perché dovevano chiedergli un intervento urgente per una pratica ferma (tra le tante) per uno straniero che loro conoscevano (una detenuta turca in Italia che rischiava l’estradizione in Turchia dove doveva rispondere di “associazione sovversiva”).
In quel caso il M5S cercava una corsia preferenziale perché il Ministro affrontasse il “caso umano” della loro conoscente, mica di tutti quelli che erano in attesa di risposta alle loro richieste di asilo politico piuttosto che di permesso di soggiorno o cittadinanza
Gli altri “casi umani” contavano meno, per i 5 Stelle, rispetto a quello che coinvolgeva il loro conoscente? Crediamo di no, e crediamo che essendo loro a conoscenza di quello volessero parlarne con il Ministro perché fosse affrontato. Volevano difendere una detenuta ed evitarne l’estradizione per il reato contestatogli di “associazione sovversiva” perché sono sovversivi o fiancheggiatori di terroristi o presunti tali? Crediamo certamente di no, lo affrontavano come “caso umano”.