Immigrati, Letta assicura un nuovo piano spese per Lampedusa

nicolini6 nov. – “Durante i giorni del naufragio a Lampedusa, il presidente Letta mi aveva promesso che ci saremmo rivisti, che mi avrebbe invitato a Roma per parlare delle necessita’ delle mie isole. E’ stato di parola. Ha dimostrato un’attenzione sincera per la popolazione di Lampedusa e Linosa, attenzione che non e’ legata solo all’emergenza sbarchi”. Cosi’ il sindaco delle isole Pelagie Giusi Nicolini dopo l’incontro col premier a Palazzo Chigi ieri pomeriggio. “Si e’ parlato -riferisce- di risarcimento per fare fronte ai bisogni piu’ urgenti: dalla rete fognaria alle compensazioni per la linea aerea, dalla necessita’ di una nave che sia in grado di solcare il canale di Sicilia al dissalatore che ci affranchi dall’importazione dell’acqua potabile. Del caro carburante, che incide significativamente sui cittadini e soprattutto sui nostri pescatori, e della zona franca urbana. Insomma, di cose ragionevoli per ridurre il nostro isolamento. Cose che in un altro Comune d’Italia sono scontate, ma non da noi.

Nessun commissariamento o gestione straordinaria -sottolinea Nicolini- solo standard minimi per assicurare alla comunita’ delle mie isole una migliore qualita’ della vita”.

Letta ha assicurato che entro una decina di giorni sara’ fatto un piano per stabilire quali costi attribuire ai singoli ministeri, quali assumere direttamente al bilancio della Presidenza del Consiglio, quali fare rientrare nell’emendamento Lampedusa alla legge di stabilita’. Nel corso dell’incontro e’ stata affrontata anche la questione del Centro di accoglienza e primo soccorso. “Ho chiesto -afferma il sindaco- che si intervenga perche’ il Cpsa non sia piu’ luogo di identificazione dei migranti, ma solo di transito. Perche’ e’ assurdo che a piu’ di un mese dal naufragio del 3 ottobre i superstiti siano ancora a Lampedusa, costretti a dormire sotto la pioggia in una struttura sovraffollata, peraltro senza poter beneficiare della generosa ospitalita’ dei cittadini. Occorre poi accelerare i lavori di ristrutturazione del padiglione andato a fuoco nel 2011. Il presidente -conclude Nicolini- mi ha garantito che sta predisponendo un tavolo tecnico per rivedere gli standard dell’accoglienza e per destinare in modo efficiente i fondi promessi dall’Unione Europea”. (AGI)