3 nov – La situazione nel Paese è ”critica”. E’ l’allarme lanciato dal ministro delle Finanze greco, Ioannis Stournaras attraverso un’intervista pubblicata alla vigilia dell’arrivo di una delegazione internazionale incaricata di verificare nuovamente il programma riforme e consolidamento fiscale del governo di Atene.
“La situazione è critica. Abbiamo scalato il Kilimanjaro, ci sono un centinaio di metri alla vetta e ancora corriamo il rischio di cadere”, ha spiegato con una metafora il ministro al quotidiano greco ‘To Vima’.
Stournaras ha sottolineato che sarebbe grave se i tentativi fatti finora dalla Grecia per uscire dalla crisi non funzionassero. Gli esperti della ‘troika’, composta da Commissione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea, analizzeranno martedì a Atene in particolare il disavanzo per il 2014. Dai risultati del controllo dipenderà un’altra tranche di finanziamento da 1.000 milioni di euro per la Grecia. Le stime parlando di un deficit per il 2014 compreso tra 2.000 e 2.500 milioni di euro, così si richiedono maggiori misure di austerità.
La Grecia, tuttavia, ha stimato che il deficit sarà di soli 500 milioni di euro ed è convinta che questa somma possa essere messa insieme attraverso le riforme e una migliore riscossione delle imposte. Il governo greco teme nuove proteste se intereverrà con nuovi tagli salariali e delle pensioni. La Grecia, che fu l’origine della crisi del debito della zona euro, è l’unico Paese in crisi che ha ricevuto due pacchetti di aiuti, per complessivi 240.000 milioni di euro. Se tutto questo non sarà sufficiente, nel 2014 potrebbe rendersi necessario negoziare un terzo programma di salvataggio, che potrebbe essere, secondo alcune indiscrezioni, di 10.000 milioni di euro, con condizioni di credito più lunghe e interessi più bassi.
In pratica,un pozzo senza fondo;così funzionano i”rimedi”della troika.