3 nov – Non si placano le polemiche sul caso Fonsai per il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, dopo la pubblicazione della telefonata tra lei e Giulia Ligresti, a cui da poco sono stati concessi i domiciliari per motivi di salute. Il guardasigilli martedì riferirà in Parlamento. Ma si prospettano nuovi scenari. “Sulla notizia giornalistica, che doveva finire com’era nata – dichiara a ‘la Repubblica’ il ministro – si sono innestati interessi politici che l’hanno strumentalizzata, con l’obiettivo di colpire il governo di larghe intese”.
Il guardasigilli denuncia quindi un attacco politico personale. “Ci sono persone che hanno motivi di rancore nei miei confronti perchè ho sciolto Comuni per mafia – chiarisce il ministro – e fatto pulizia negli enti corrotti. Continuano a dire che sono intervenuta sui magistrati ma non è vero, basta sentire Caselli”. E conclude: “non c’è serenità nel valutare i fatti, s’infanga una persona senza pensarci”.
“ANCHE MINISTRO E’ ESSERE UMANO”. “Non vi racconto della mia questione – ha detto rivolgendosi alla platea al XII congresso dei Radicali a Chianciano Terme – perché ne parlerò martedì in Parlamento. Vi dico solo che voglio vivere in un Paese libero. Voglio che un ministro della Repubblica abbia il dovere di rispettare le leggi che ha giurato di difendere senza tentennamenti ma che abbia anche il diritto di essere un essere umano”.
“NON MI DIMETTO, NULLA DA FARMI PERDONARE”. La Cancellieri ha puntualizzato che non ha alcuna intenzione di dimettersi: “Si dimette – ha detto – una persona che ha qualcosa da farsi perdonare, io ho una coscienza limpida e tranquilla”.
“SONO SERENA E TRANQUILLA”. Al Tg1 si è detta “serena, tranquilla. Sono pronta – ha annunciato – a rispondere a tutte le domande: non ho nessun problema, è stato un intervento mosso dal fatto che un detenuto poteva morire. Se fosse morta cosa sarebbe accaduto? Se una persona ha un certo nome non va aiutata? Non siamo tutti uguali davanti alla legge? Escludo che ci siano cittadini di serie A e B. La situazione è difficile. Purtroppo non riusciamo ad arrivare a tutti”.
Signora Sabrina, parla un pensionato che si è fatto un mazzo tanto nella vita, e Le dico che la legge deve essere uguale per tutti compreso dei pesi e delle misure devono essere per tutti, la Signora Cancellieri deve dare in suo numero di telefono anche ai famigliari che hanno parenti in carcere, sicuramente ci saranno altri carcerati incompatibili con la detenzione, e no! quelli non hanno ne numeri di telefono ne santi in paradiso, è vergognoso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
non si vuole colpire il governo, si vuole stigmatizzare ( ma tanto a chi importa più?) il comportamento che è riassunto nel vecchio detto ‘la legge si applica per i nemici e si interpreta per gli amici’ ….
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Sig.ra Sabrina, questo è lo spazio per i commenti, non per gli insulti al Direttore.
Comprende la differenza?