2 nov – Nasce anche a Trento CasaPound Italia. Nella giornata di ieri, sparsi per tutta la città di Trento, sono comparsi diversi striscioni per annunciare l’inizio dell’attività anche a Trento di CasaPound Italia.
“È ormai parecchio tempo – afferma in una nota Filippo Castaldini, responsabile cittadino del movimento – che la gente ci domanda e si interessa delle attività di CasaPound e, dopo 3 anni e mezzo di assidua attività nelle scuole e nelle università con il Blocco Studentesco, abbiamo deciso di ampliare il nostro campo d’azione. Ci occuperemo infatti di temi come il lavoro, il degrado e la riqualifica dei nostri quartieri, senza dimenticare il problema immigrazione, la giustizia sociale e la solidarietà.
D’ora in poi – conclude – i cittadini avranno un vero interlocutore con cui confrontarsi per parlare e cercare di risolvere i problemi della città, un interlocutore lontano dalle logiche partitiche e affaristiche”.
“Il tempio è sacro perché non è in vendita”: con questo verso dei Cantos, scritto su striscioni affissi in 50 città italiane, CasaPound Italia ha reso omaggio nella notte al poeta statunitense Ezra Pound, a cavallo tra il 128esimo anniversario della nascita e il 41esimo della morte. Pound è infatti nato ad Hailey il 30 ottobre 1885 ed è morto a Venezia il 1º novembre 1972.
“Proprio nel momento in cui la crisi economica si fa più cruenta e la politica si mostra più incapace – spiega Casapount nel comunicato – ritornare al pensiero di Pound ci pare fondamentale. Le istituzioni non fanno che dirci che per scampare ai mali del mercato serve ancora più mercato, il poeta americano sosteneva invece che esistesse un ambito della vita e dell’attività umana che è indisponibile al mercanteggiare.
Quest’ambito è appunto ciò che Pound chiama il tempio, intendendo tanto gli edifici sacri nel senso letterale del termine, quanto il nucleo spirituale di una civiltà. In monito più che mai attuale, dopo che vari governi, italiano compreso, per fare cassa hanno messo a disposizione degli speculatori internazionali beni immobili a volte anche di immenso valore simbolico, prima che economico”.
Per CasaPound “il pensiero poundiano è una risorsa a cui il mondo politico ed economico dovrebbe necessariamente attingere a piene mani, evitando di lasciare in mani accademiche e salottiere l’eredita culturale di un poeta che fu antiaccademico e che non sopportava i salotti”.