2 nov – Solo alla metà dell’anno prossimo, scrive Yahoo Health, la Cina porrà fine alla controversa pratica di espiantare gli organi dei tanti condannati a morte giustiziati per usarli per i trapianti. Lo ha annunciato Huang Jiefu, ex vice ministro della Salute e attuale responsabile della riforma delle regole per il trapianto d’organi.
E’ un caso unico al mondo. La Cina e’ il solo Paese che sistematicamente – ed ufficialmente – adotta questa tecnica, criticata dalla comunita’ internazionale. Due mesi fa il governo centrale aveva preannunciato ad agosto che con l’inizio di novembre avrebbe iniziato a eliminare la procedura, “per costruire un’immagine positiva per il beneficio del Paese”.
In futuro tutti gli ospedali dove si praticano i trapianti potranno usare solo gli organi donati dai volontari e assegnati attraverso una banca dati nazionale. La sperimentazione della tecnica volontaria ha portato il numero di organi donati dai 245 del 2011 (una goccia in un Paese da 1,3 miliardi di esseri umani) a 900. Una cifra che è molto bassa, la metà di quelli ottenuti dai condannati a morte.
In Cina la lista di attesa per un organo è composta da circa 300.000 pazienti e alla fine solo uno su trenta riceve il trapianto. Un deficit che ha reso florido il mercato del traffico illegale di organi e che ha spinto nel 2007 il governo di Pechino a vietare i trapianti tra viventi a meno che non siano familiari.
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