31 ott – Ruba in un negozio e strattona le commesse: il bomber del Ravenna ci ricasca
E’ stato convalidato l’arresto e disposte delle misure restrittive per il 23enne senegalese che si è reso responsabile di una rapina impropria sabato in un negozio di Ravenna. L’autore del gesto, che ha ammesso le sue responsabilità, è Salif Sow, il ventitréenne attaccante del Ravenna (che dopo il fallimento gioca nel campionato di Eccellenza) italiano di origine senegalese.
Il giocatore non potrà allontanarsi dal territorio comunale, dovrà comunicare tutti i suoi spostamenti ai carabinieri e dovrà rimanere in casa dalle 21 alle 7: sono i provvedimenti decisi dal giudice per, arrestato sabato pomeriggio dai carabinieri con l’accusa di avere commesso una rapina, con degli abiti come bottino, da un negozio della città romagnola. Secondo quanto ricostruito dai militari del Radiomobile, il bomber giallorosso, dopo avere rubato alcuni vestiti, ha spinto due commesse per riuscire a fuggire trasformando così il colpo in rapina impropria.
In aula l’imputato, pur ammettendo il furto tanto da avere fatto ritrovare lui stesso la refurtiva, ha negato la circostanza della spinta. E’ la seconda volta che il giocatore finisce nei guai per degli abiti: era già accaduto a maggio quando, dopo essere stato arrestato dallo stesso equipaggio del Radiomobile in seguito a un colpo in un negozio alle porte di Ravenna, aveva patteggiato 10 mesi con pena sospesa.
LE PAROLE DELLA SOCIETA’ – “Il Consiglio di Amministrazione di Ravenna Sport 2019 ha appreso l’evento increscioso in cui è incorso il giocatore Salif Sow, attualmente in forza alla nostra società. Allo stato attuale i termini dell’evento sono solamente quelli riportati nelle cronache, in quanto non è ancora stato possibile alcun approfondimento, ma nasce comunque una marcata censura per il comportamento tenuto da Sow” si legge in una nota della società stessa. “Circa l’eventuale prosieguo del rapporto, si è chiarito che non sussistono impedimenti nascenti dalle norme federali. Salvo i dovuti approfondimenti, è intendimento di massima del Consiglio – ovviamente solo dopo avere verificato i fatti e le cause che hanno provocato l’episodio – non interrompere il rapporto con il giocatore, e ciò non tanto in quanto trattasi di elemento dotato di ottime qualità tecniche, ma soprattutto in quanto gli si potrebbero offrire mezzi e opportunità per un processo di concreta riabilitazione”.