30 ott. – Voto palese su Silvio Berlusconi, senatore a rischio decadenza: la giunta per il Regolamento di Palazzo Madama stabilisce, a stretta maggioranza, che i pari del Cavaliere voteranno sul suo destino nel modo piu’ trasparente possibile. Decisiva la posizione presa a riguardo da Linda Lanzillotta, di Scelta Civica, che ha spostato l’ago della bilancia nella direzione desiderata anche dal Pd, dopo che il deputato sudtirolese Karl Zeller aveva dato parere opposto. Alla fine sono sette i voti su un lato, sei sull’altro, e Berlusconi rischia concretamente un’uscita poco gloriosa dal Senato.
“Pagina buia per il diritto”, commenta Renato Schifani. Ma piu’ delle prese di posizione dei singoli esponenti del Pdl vale la reazione del diretto interessato. Che sarrebbe nientemento che infuriato.
Il Cavaliere, riferiscono fonti parlamentari del Pdl, avrebbe deciso di evitare di vedere a pranzo i ministri del suo partito. L’appuntamento era in programma da giorni, con al centro il confronto sulla legge di stabilita’. Ma la colazione di lavoro, confermata anche ieri da Berlusconi ad Alfano, non si terra’. “Il fatto e’ che Berlusconi non ha piu’ nulla da dire ai governativi”, trapelada buone fonti. Riprendono in pieno le tensioni interne al centrodestra, anche perche’ gli innovatori continuano a raccogliere le adesioni per il prossimo Consiglio nazionale. “Abbiamo – dice una colomba – quasi la meta’ del partito”. Di tutt’altra opinione i lealisti: “Abbiamo noi i numeri. Siamo tutti con Berlusconi, ora e’ tempo che si schierino anche i ministri del Pdl”.
I lealisti in realta’ non sono contrari al voto palese: “Cosi’ – hanno spiegato a Berlusconi – sara’ chiaro chi si schiera con te e chi contro di te”. Insomma, sara’ decisamente una conta nella conta, quella che si terra’ nelle prime settimane di novembre. A decidere il giorno esatto sara’ la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Luigi Zanda, presidente del gruppo del Pd, gia’ si sbilancia: sara’ una data “prossima. Abbiamo fatto passare gia’ molto tempo”. Passa la sabbia attraverso la clessidra e la politica si prepara all’ennesimo passaggio decisivo. Lo sa bene anche il premier Enrico Letta, che non a caso invita a tenere disgiunta la questione dalla tenuta del su governo. (AGI) .