Il tempo di Letta è (quasi) finito, Renzi è pronto a dare il colpo di grazia all’Italia

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27 ott – Il governo Letta ha i giorni contati. E non perché Berlusconi fa le bizze, ma perché chi detiene il potere all’interno degli occulti cenacoli esoterici che condizionano le politiche di tutti i Paesi che compongono l’area euro ha deciso così. Solo gli ingenui definiscono “visionari complottisti” coloro che si sforzano di legare i punti per individuare una traccia razionale in grado di fornire risposte ad interrogativi non più aggirabili. Vi chiedete mai perché tanti capi di Stato e di governo continuino a promuovere le famigerate politiche di austerità nonostante i ripetuti e oramai certificati fallimenti?  C’è ancora qualcuno in giro che crede alla favoletta del rigore necessario per abbattere il peso di un insostenibile debito pubblico (peraltro aumentato considerevolmente anche durante l’interregno del prestigioso Monti)? Mi auguro di no.

A questo punto, quindi, è d’obbligo domandarsi: allora perché insistono? Perché, come non mi stanco di ripetervi, l’aumento della povertà e delle disuguaglianze, unito ad un progressivo annichilimento del welfare state e della dignità del salario, costituisce il fine dissimulato di questo ingegnoso lavorio di officina  che i media compiacenti chiamano umoristicamente “crisi economica”. Questa consapevolezza deve essere metabolizzata al più presto da parte delle avanguardie culturali e politiche desiderose di porre un freno al dilagare del tecno-nazismo continentale.

E’ inutile organizzare una Resistenza civile e democratica senza sapere contro chi e cosa si combatte. A tal fine invito i miei lettori a rileggere un importante articolo pubblicato dal Moralista il 29 settembre del 2013 (clicca per leggere). Adesso, individuati i centri decisionali del potere massonico-reazionario comunitario (capitanati dal Venerabilissmo Maestro Mario Draghi), riconosciute le teste di legno operanti all’interno dei singoli stati membri su mandato di una  tecnocrazia sadica, antidemocratica e oligarchica (mi riferisco ai vari Rajoy in Spagna, Enrico Letta in Italia o Samaras in Grecia), demistificata la narrazione fasulla che spaccia per “risanamento dei conti” un effettivo ridisegno in chiave feudale della società europea, non resta che dedicarsi alla comprensione delle sfumature e dei dettagli.

Cosa sta succedendo in Italia? Cosa ci riserva il futuro prossimo venturo? Non c’è bisogno di consultare nessun oracolo per comprendere l’evolversi di alcuni eventi governati con discrezione e sapienza da personaggi abituati a non affidarsi mai ai capricci del caso.  Andiamo con ordine.

Nel novembre del 2011, inviando Mario Monti in Italia per il tramite del sempre recettivo Giorgio Napolitano, la massoneria reazionaria intese imprimere una forte accelerazione al già da tempo strisciante e avviato progetto di cinesizzazione (copyright God) in atto ai danni del popolo italiano. Finito il lavoro sporco, Monti finì riposto nel cassetto degli arnesi oramai vecchi e inservibili, anche sulla scia di una patetica performance elettorale in grado di certificarne a reti unificate l’oggettiva inettitudine e mediocrità.

Ma Napolitano, vero gran visir apprezzato dal Sultano nascosto, fu subito lesto  nell’apparecchiare una nuova tavola altrettanto gradita  dai burattinai di Bruxelles. Signore e signori ecco a voi il governo di Enrico Letta, nato, ca va sans dire, “per il bene del Paese”. Il governo delle larghe intese, sul modello della germanica Grosse Koalition, è funzionale ai disegni della massoneria di ispirazione nazista che domina la Ue, permette ai diversi partiti di ammortizzare il dissenso e fornisce pure un comodo alibi utile in prospettiva per giustificare i sicuri fallimenti (“la convivenza tra forze politiche diverse è sempre difficile. Mai più larghe intese”).

Il governino di Letta, però, nonostante gli sforzi traballa. Il problema si chiama Silvio Berlusconi, vecchio maggiordomo caduto in disgrazia agli occhi dei padroni per avere denunciato i limiti delle politiche di austerità nel corso delle elezioni politiche di Febbraio (clicca per leggere). Ai massoni reazionari di stanza a Bruxelles, bruciata la carta Monti, restano adesso soltanto due alternative: o continuare a puntare sul servile Letta, a patto però di riuscire a fare trionfare le cosiddette “colombe” del Pdl marginalizzando Berlusconi (intento fallito per la tenacia di un ringalluzzito Cavaliere che ieri ha dimostrato di possedere ancora la forza per combattere una guerra che è comunque destinato in prospettiva a perdere); o, ipotesi oramai prevalente, forzare la rapida incoronazione di Renzi agevolando l’apertura di una immediata finestra elettorale.

Il governo Letta, bersagliato da Grillo e dalla rinata Forza Italia, reggendosi solo grazie alla complicità di una trentina di aspiranti straccioni di Valmy, non avrebbe più la forza sufficiente per assestare all’Italia quei colpi mortali che gli incappucciati oligarchici pretendono. Renzi perciò sente avvicinarsi il momento dell’ingresso trionfale a Palazzo Chigi. Pronto per essere incoronato premier da milioni di giulivi italici sadomasochisti, il sindaco di Firenze ridurrà in pochi anni l’Italia in cenere (clicca per leggere).

Napolitano, sempre pronto a fissare la rotta solo dopo aver attentamente interrogato le stelle, si prepara a mollare la sua creatura Enrico Letta pur di assecondare le ambizioni del nuovo Blair di Palazzo Vecchio (clicca per leggere). Anche Re Giorgio d’altronde, finito contemporaneamente nel mirino di grillini e berlusconiani, sente l’impellente necessità di riposizionarsi subito  per poter  finire in serenità e armonia il suo secondo e irrituale settennato che tanto lo ringiovanisce nello spirito. La prossima vittoria elettorale di Renzi, naturalmente, finirebbe col garantire anche l’Uomo del Colle.

L’improvvido attivismo di un Quirinale impegnato a far cambiare la legge elettorale si spiega anche in questa ottica (clicca per leggere). Così come le critiche avanzate dall’ammaccato Monti (pur sempre intraneo al primo cerchio della massoneria reazionaria sovranazionale) all’indirizzo del governino Letta testimoniano il crescente fastidio dei padroni del vapore nei confronti di questa triste e ridicola esperienza di governo. Renzi è pronto. Il suo arrivo al potere produrrà in Italia effetti simili a quelli causati dalla bomba atomica statunitense sganciata ad Hiroshima nel 1945. Dopo, esauritasi la meschina missione delegata al giovane Matteuccio, toccherà a noi ricostruire un Paese oramai stremato, in macerie e pericolosamente radioattivo. E’ giusto prepararsi fin da ora.

Francesco Maria Toscano

One thought on “Il tempo di Letta è (quasi) finito, Renzi è pronto a dare il colpo di grazia all’Italia

  1. quindi Renzi è il nuovo cavallo su cui puntano gli occulti cenacoli. Cambiano i nomi e i personaggi ma i manovratori sono gli stessi. Sempre.

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