Il Capo dell’esecutivo ripete: nei prossimi anni “Il grande dibattito sara’ quello dell’Europa dei popoli contro l’Europa dei populismi”
26 ott. – “Sono diventato europeista con quell’immagine di Mitterrand e Kohl mano nella mano a Verdun, dove milioni di francesi e tedeschi erano deceduti durante i combattimenti. E’ stata un’immagine stupenda, simbolica del secolo ma mi rendo conto che oggi quell’immagine non basta piu'”. Enrico Letta interviene sulle prospettive dell’Unione europea durante un convegno alla Sorbona di Parigi e chiede all’Europa di “avere piu’ coraggio”, altrimenti – dice – “sara’ una catastrofe”.
“Se devo dire oggi cosa potrebbe essere l’Europa tra dieci anni – osserva il presidente del Consiglio – mi vengono in mente solo cose negative: un’Europa peggiore, senza prospettive, senza la Gran Bretagna, con una Commissione ridotta a segretariato delle decisioni prese dal Consiglio”.
Letta indica anche la strada, partendo dal progetto degli Stati Uniti d’Europa. “I paesi della zona euro – sottolinea il presidente del Consiglio – devono avere proprie istituzioni, non solo la Bce. E’ necessario che la zona euro vari un proprio bilancio e una sua politica europea, dobbiamo poter decidere fra noi. Ci riusciremo solo se saremo uniti, da soli non potremo avere un ruolo influente nel mondo”.
Il Capo dell’esecutivo ripete il ragionamento fatto a Bruxelles: nei prossimi anni “Il grande dibattito sara’ quello dell’Europa dei popoli contro l’Europa dei populismi”. “L’Europa non deve piu’ nascondersi, si e’ troppo nascosta in questi anni”, rimarca il premier, le istituzioni europee “non sono state all’altezza” per fronteggiare la crisi economica. L’Europa – dice il premier -“non e’ stata la causa della crisi, ma la crisi e’ stata causata dalla mancanza di piu’ Europa”. (AGI) .