26 ott – “La recente condanna, da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ha drammaticamente riproposto l’urgenza del tema e, come ha sollecitato il Presidente della Repubblica, l’urgenza di dare risposte, su vari piani, anche di carattere straordinario”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri all’assemblea nazionale dell’Anm e ricordando la necessità di uno “straordinario sforzo riformatore” che “dovrà investire il settore dell’esecuzione della pena e del sistema carcerario”.
La questione vede “da anni impegnata in prima linea la magistratura di sorveglianza con a fianco il personale dell’amministrazione penitenziaria e del Corpo della polizia penitenziaria. Anche in questo settore so bene che lo straordinario sforzo di questa parte dei vostri colleghi, come di tutti gli operatori che ruotano intorno al circuito carcerario, continuerà inevitabilmente ad essere frustrato se non interverranno modifiche strutturali sul piano normativo, organizzativo e trattamentale”.
Occorre, prima di tutto, continua, “un ripensamento organico dei contenuti della pena e degli strumenti sanzionatori alternativi, che si muovano nell’ottica della responsabilizzazione del detenuto e della sua immediata risocializzazione, per tutti quei casi in cui la finalità rieducativa può essere più proficuamente perseguita senza il ricorso al carcere. Ma occorre anche un maggiore coordinamento tra magistratura di cognizione e magistratura di sorveglianza, una più proficua compenetrazione di competenze ed una più intensa collaborazione”.