Brescia, 19 ott. – Blitz dei carabinieri del N.o.e. di Brescia al termine del quale sono stati posti sotto sequestro una centrale a biomasse nella provincia di Cremona, appartenente ad una società milanese, ed i terreni di una azienda agricola cremonese compiacente.
(La biomassa è la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti da agricoltura, silvicoltura e industrie connesse, comprese pesca e acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani)
L’indagine è partita la settimana scorsa quando i carabinieri, a seguito di controlli nell’ambito della tutela della salute e dell’ambiente innescati su segnalazione di alcuni cittadini che si lamentavano per delle esalazioni sospette, hanno scoperto una discarica abusiva a cielo aperto costituita da un’ingente quantitativo di rifiuti speciali pericolosi gestita da una società agricola che si era prestata allo stoccaggio abusivo nei propri terreni di scorie prodotte da una centrale a biomasse.
Sin dal primo accesso i sospetti dei carabinieri sono caduti sulle scorie ed i liquidi sparsi sul terreno agricolo confinante e nascosto alla vista dei passanti, che si presentavano di colore nerastro e dall’odore nauseabondo così come segnalato da numerosi cittadini residenti nelle vicinanze della centrale. Continuando le indagini i carabinieri del Noe hanno eseguito ulteriori accertamenti tecnici e campionamenti utili a rilevare l’esatta composizione chimica e le caratteristiche del materiale sospetto di concerto con l’Arpa e l’amministrazione provinciale di Cremona.
Grazie alle analisi eseguite dall’Arpa di Brescia è stata rilevata la positività al parametro del ‘cod’ (chemical oxygen demand) che rappresenta un indice che misura il grado di inquinamento dell’acqua da parte di sostanze ossidabili, principalmente organiche, risultato pari a 2.632 mg/l ovvero oltre 26 volte superiore ai limiti previsti dal d.Lgs 152/2006 per i reflui industriali sul suolo. A seguito dell’allarmante risultato delle analisi, è scattato immediatamente il blitz che ha portato alla segnalazione alla procura della Repubblica di Cremona dei 2 soggetti ritenuti responsabili ed al sequestro probatorio della centrale a biomasse gestita da una società milanese nonchè del terreno di proprietà di un’azienda agricola cremonese, perchè contaminato per presenza di scorie e liquidi costituenti rifiuti speciali pericolosi provenienti dall’impianto.
Sul posto è intervenuto il sindaco del comune di Gadesco Pieve Delmona che, constata la gravità della situazione, si è riservato di emettere nelle prossime ore un ordinanza sindacale a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
In italia siamo “GREEN” 2 su 5. La differenziata la fanno 1 su 5 . Un surrogato di adeguamenti ai regolamenti UE prontamente disattesi