17 ott. – Anche la Farnesina in campo per il caso D’Alessandro, l’attivista di Greenpeace arrestato in Russia con l’accusa di pirateria. L’italiano faceva parte delle 30 persone che hanno cercato di salire a bordo della piattaforma petrolifera russa situata nell’Artico. “Continuiamo a seguire con la massima attenzione il caso D’Alessandro”, ha affermato oggi il ministro degli Esteri Emma Bonino.
“Dopo il respingimento il 15 ottobre del ricorso per ottenere la scarcerazione presentato dal connazionale, lo stesso giorno alle autorita’ russe e’ stato chiesto ufficialmente – da tutto il gruppo di Paesi con connazionali arrestati – un incontro al Ministero degli Esteri per avere un quadro aggiornato sul procedimento in corso”.
Ieri l’ad di Eni Paolo Scaroni aveva scritto al collega di Gazprom Alexey Miller per chidedere un intervento a favore degli attivisti. Un appello, quello lanciato dal manager, che ha fatto esprimere parole di gratitudine da parte di tre deputati italiani. “Ringraziamo l’Eni e il suo amministratore delegato, Paolo Scaroni, per la grande sensibilita’ dimostrata sulla vicenda degli attivisti di Greenpeace incarcerati in Russia. Abbiamo appena ricevuto la lettera indirizzata al Ceo di Gazprom con la quale l’ad dell’azienda italiana rivolge un appello al colosso russo. Speriamo che possa contribuire alla salvezza dei giovani di Greenpeace”, hanno scritto ieri i parlamentari Michele Anzaldi (PD), Loredana De Petris (Sel) e Bruno Molea (SC).
Intanto Gazprom oggi ha spiegato di “non avere i mezzi ne’ il diritto di influenzare il sistema legale russo”. Critico Anzaldi che si dice “stupefatto” dal “tenore della risposta data dall’azienda russa”. Secondo il parlamentare del Pd “e’ arrivato il momento di un intervento del premier Letta visto che la Merkel si e’ gia’ espressa. La loro risposta e’ un rifiuto di comunicazione alla luce della generosita’ dimostrata dall’ad dell’Eni”. “Dobbiamo essere ottimisti. Spero che tutto si risolva in modo positivo”. Lo ha detto l’ad di Eni Paolo Scaroni al Tg1 in merito alla vicenda degli attivisti di Greenpeace arrestati in Russia tra cui c’e’ anche l’italiano, Christian D’Alessandro.
“Certo la cosa non e’ nemmeno in mano a Gazprom, vedremo come reagiranno le autorita’ russe”, ha proseguito il manager che ieri ha scritto a Gazprom ricevendo per questo l’apprezzamento di Greenpeace. (AGI) .