16 ott. – “A chi è nelle carceri e non ha possibilità di fare impresa dobbiamo consentire di fare lavori di utilità pubblica, dentro o fuori le carceri: abbiamo sempre più bisogno di qualcuno che vada a sradicare l’erba sui torrenti che nessuno pulisce o di un mondo che nelle carceri possa fare delle attività di digitalizzazione di atti, con una pubblica amministrazione sempre in affanno e comuni in difficoltà”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, intervenendo a Padova alla presentazione del primo dei Quaderni su Carcere e Giustizia dal titolo “Emergenza lavoro nelle carceri”.
Per Cancellieri “nelle carceri sicuramente c’è un problema di sovraffollamento, ma il problema più importante è che nelle nostre carceri non diamo agli uomini la dignità che devono avere. Anche se non è così dappertutto e ci sono in Italia delle situazioni nelle quali questo miracolo avviene, non riusciamo a consentire a queste persone di realizzare a pieno la loro dignità di vita. Abbiamo una grossissima battaglia culturale da fare per cambiare l’atteggiamento nei confronti dei detenuti: a parte l’applicazione dei regolamenti, che non sempre vengono rispettati, la chiave di lettura di tutto questo e la vera svolta è nel lavoro, che nelle carceri tocca una percentuale minima e ridicola di detenuti. Occorre fare un salto di qualità e cambiare mentalità e cambiare pagina. Cerchiamo di cambiare mentalità e chiedere alle persone nelle carceri di svolgere anche lavori importanti e utili e che diano risposte alla società”.