14 ott. – Arrestati a Enna il titolare e tre dipendenti di una casa di riposto abusiva dove, secondo la Guardia di finanza che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, una cinquantina di anziani vivevano in condizioni di degrado, sottoposti a vessazioni e violenze.
Maltrattamenti, abbandono di incapace, sequestro di persona, violenza privata, lesioni personali sono le accuse contestate agli indagati, che rispondereanno anche di truffa per aver continuato a ritirare la pensione di alcuni ricoverati deceduti.
L’ospizio “Sant’ Antonio Abate”, ex “Villaggio del fanciullo”, nella zona di Pergusa, e’ stato sequestrato. I degenti sono stati trasferiti in altre strutture. L’indagine era stata avviata su denuncia di alcuni ex dipendenti della casa di riposo. Con intercettazioni telefoniche e ambientali e con riprese video, i finanzieri hanno documentato la condizione di abbandono degli anziani, alcune dei quali affetti da gravi malattie degenerative.
A pazienti con Alzheimer, costretti nei loro letti, venivano somministrate forti dosi di sedativi da operatori privi di qualsiasi competenza medica o infermieristica. Le indagini proseguono per quantificare anche gli illeciti patrimoniali perpetrati dai responsabili della struttura, che generava un giro di affari annuo complessivo di oltre 600 mila euro. In molti casi, gli amministratori, approfittando di ricoverati che non avevano parenti, operavano illecitamente sui loro libretti-pensione e sui loro conti correnti, e dopo la loro morte si appropriavano delle somme depositate.