14 ott – (il giornale) C’è puzza di una nuova tassa per Lampedusa. Per aiutare i 6.210 abitanti che hanno perso la loro principale attività economica, il turismo, con la trasformazione dell’isola nel punto di attracco privilegiato delle imbarcazioni dei clandestini provenienti dal Sud e dall’Est del Mediterraneo? Ma no, a loro daremo il Premio Nobel per la Pace! La nuova tassa servirà per coprire i costi esorbitanti che la nostra Marina e Aeronautica si accolleranno per prevenire che le carrette del mare possano naufragare fosse anche in acque territoriali maltesi, libiche o tunisine, assicurando che i clandestini arrivino sani e salvi a Lampedusa. Sarà nostra cura garantire ogni giorno a migliaia di nuovi “migranti” (il politicamente corretto vieta di usare la parola “clandestino”) un soggiorno più dignitoso rispetto all’attuale Centro di accoglienza con soli 400 posti letto, ci metteremo a loro disposizione per agevolare il riconoscimento dello status di rifugiati, elargendo a ciascuno di loro i costi del loro mantenimento in Italia, per ottenere in cambio il plauso delle Nazioni Unite, della Boldrini e della Kyenge, così come eviteremo di doverci sentire redarguire con un fragrante “Vergogna!” da Papa Francesco.
La nuova tassa sembra implicita nelle parole del ministro della Difesa Mario Mauro che, in un’intervista all’Avvenire, ha annunciato che “potrebbero essere messe in campo più imbarcazioni, oppure di stazza maggiore”, rispetto al dispositivo in campo comprendente 3 navi della Marina Militare (2 pattugliatori, il Libra e il Cassiopea, e la fregata Espero), 2 aerei P-180, 4 elicotteri, 4 motovedette della Capitaneria di porto, 2 navi e altri 2 elicotteri della Guardia di Finanza, gli aerei Atlantic schierati a Sigonella. Sui costi della “missione militare-umanitaria” il ministro ha confessato che non si conoscono “ancora non con esattezza, ma si sta ragionando per far sì che non sia un costo eccessivo e si possano prevedere le doverose coperture”. In ogni caso “il problema non è quanto costa: è necessario farlo, per affrontare l’emergenza umanitaria in atto”.
Ah se ci fosse la stessa determinazione nel dare immediata risposta alle necessità di mera sopravvivenza di 12 milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà, di cui 6,2 milioni fanno letteralmente la fame! Ma vi pare possibile che un governo che rischia di cadere perchè non trova 1,5 miliardi al fine di rientrare nei parametri impostici dalla dittatura europea, debba sobbarcarsi non meno di 5 miliardi all’anno per il controllo e il soccorso in mare di imbarcazioni fatiscenti, l’accoglienza a terra e il rimpatrio dei clandestini, la detenzione in carcere di 23 mila stranieri di cui il 95% sono clandestini o irregolari?
Quanti inganni stanno subendo gli italiani! Quanti italiani hanno saputo che il 9 ottobre, nel corso della sua visita a Lampedusa in compagnia del Presidente della Commissione Europea Barroso, Letta ha attaccato brutalmente la magistratura sostenendo: “Come presidente del Consiglio ho provato vergogna di fronte a tanto zelo”, riferendosi all’iscrizione nel registro degli indagati dei sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre, costato la vita a oltre 300 clandestini. Gli ha immediatamente risposto il Procuratore capo di Agrigento Renato Di Natale: “Un componente dell’esecutivo non può sindacare sull’operato di un ufficio giudiziario che si limita ad applicare una legge dello Stato”, perché correttamente per la nostra legge l’ingresso illegale nella frontiera nazionale è reato. Eppure né Napolitano né Grasso né la Boldrini né la Cancellieri né Magistratura Democratica né il Pd né Vendola hanno ritenuto di intervenire per difendere un magistrato che è stato attaccato dal capo del governo. Immaginatevi se fosse stato Berlusconi a dire che si vergogna della magistratura!
Quanti italiani hanno saputo che Di Natale ha rivelato che ciascuno dei 500 clandestini saliti a bordo delle due imbarcazioni fatte naufragare dagli scafisti aveva pagato tra i 1700 e 2000 dollari a testa, consentendo alla criminalità organizzata di realizzare un profitto tra i 500 mila e 1 milione di dollari? Forse parlarne farebbe venir meno l’aureola di eroismo che attribuiamo ai clandestini e ci costringerebbe a dare la priorità alla repressione della criminalità organizzata? Cosa fare? Ce lo dice un cartello innalzato da un lampedusano che protestava per la visita di Letta e Barroso: “Se è vero che non volete i morti in mare mettete una nave Libia-Roma”. Quanto buon senso! Facciamolo subito. Ma risparmiateci la nuova tassa per Lampedusa! Gli italiani non ce la fanno più!
Magdi Cristiano Allam – ioamolitalia
Il governo ha mobilitato navi, aerei, droni, guardia costiera e chi ne ha più ne metta, per fronteggiare il problema dei barconi zeppi di clandestini, o come si dice in modo politically correct, di migranti. Ci si chiede per fare cosa. Per raccogliere i profughi anche in prossimità delle coste africane e condurli in Italia? Ma considerato quanto costerà l’operazione, che certamente comporterà qualche nuova tassa a copertura, non sarebbe meglio istituire un servizio di trasporto (magari con una nave da crociera che potrebbe imbarcare migliaia di persone alla volta), che prelevi i profughi dalle coste maghrebine e li trasporti sani e salvi in Italia? I trasportati potrebbero anzi contribuire alle spese, risparmiando rispetto ai 1500 – 2000 dollari che adesso versano agli scafisti, viaggiando da signori, anziché essere trattati come bestie da macello.
Tra i principali nemici dell’Italia ci sono il governo letta ed il parlamento!