14 ott. – “Dal ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, non ci aspettavamo un’invasione di campo” sul tema dell’amnistia e dell’indulto. Lo ha scritto Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, in un editoriale pubblicato da “Il Giornale”. “Non e’ accettabile che un ministro della Repubblica, per di piu’ un ministro tecnico, dica al Parlamento che cosa fare e come farlo.
Il ministro e’ incappata in due errori gravi. Il primo affermando che amnistia e indulto non potranno riguardare Silvio Berlusconi. E qui tristemente notiamo che non e’ una posizione originale e fantasiosa: pensare e praticare un codice penale a parte ad uso della condanna di Berlusconi e’ una turpitudine costante”.
“Il secondo errore e’ stato quello del portavoce del ministro Cancellieri, che si e’ affrettato a precisare che ‘al ministero della giustizia non e’ in preparazione alcun testo di legge’. Peccato che non spetta al ministero preparare il testo, ma la competenza e’ del Parlamento, come espressamente ha scritto Napolitano, parlando di ‘perimetrazione’ dell’amnistia”, conclude Brunetta.
“Penso che nessuno possa ritenere che una legge possa non essere applicata soltanto a un cittadino“.Lo ha detto a ‘Faccia a Faccia’ su Radio 24 Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme Costituzionali, tornando sul dibattito su amnistia e indulto. “Le parole della Cancellieri su Berlusconi sono state male interpretate”.
“Napolitano – ha proseguito Quagliariello – ha detto che l’amnistia e l’indulto sono una parte della piu’ generale riforma della giustizia”. Napolitano ha troppo potere? “La figura del presidente della Repubblica – ha affermato – riempie il vuoto lasciato da altri, dai partiti, nelle istituzioni e’ il mio punto di riferimento, mentre Berlusconi e’ il mio punto di riferimento partitico”. Schifani, ingiustificate le critiche di Renzi a Napolitano Ieri il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani, aveva detto di trovare “assolutamente ingiustificate le critiche di Renzi al presidente Napolitano in tema di amnistia e indulto”.
“Se l’aspirante segretario del Pd avesse potuto constatare con i suoi occhi la drammatica situazione di alcune carceri italiane, come e’ capitato a me e ai tanti soggetti che hanno avuto modo di visitarle, il suo atteggiamento sarebbe certamente diverso. Il problema e’ enorme e, al di la’ delle responsabilita’ del passato, va trovata una soluzione immediata e straordinaria. Non bastano idee fumose o spruzzate di demagogia. Quello che serve e’ dare risposte concrete ai bisogni di un’umanita’ dolente. Rottamare e’ facile, molto piu’ difficile e’ costruire. Senza apparenza e con tanta sostanza” aveva dichiarato. Meloni, Fratelli d’Italia non votera’ mai a favore E da Fratelli d’Italia si era levato il ‘no’ di Giorgia Meloni.
“Ogni volta che in Italia si vara un provvedimento come l’amnistia, l’indulto o lo svuota carceri una percentuale significativa di coloro che sono stati rimessi in liberta’ torna a delinquere. Sono di fatto reati dei quali e’ mandante lo Stato italiano per la sua incapacita’ di risolvere il problema del sovraffollamento carcerario. Fratelli d’Italia sara’ sempre dalla parte dei cittadini onesti e non votera’ mai a favore di questi provvedimenti” ha detto il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia. (AGI) .