12 ott – Altri due barconi in difficoltà sono stati soccorsi a largo di Lampedusa dalle motovedette della Guardia Costiera. Un barcone con oltre 150 profughi, tra cui molte donne e bambini, è stato soccorso a circa un miglio dall’isola, mentre una seconda imbarcazione con un’ottantina di immigrati è stato rintracciato a ottanta miglia dalla costa.
Una donna con una gravidanza a termine, arrivata a Lampedusa sabato mattina, è stata immediatamente soccorsa. “Visitata a tempo di record, la giovane aveva già le contrazioni in corso e perdite di sangue, dall’ecografia il feto stava bene e abbiamo deciso di trasportare la donna in eliambulanza all’ ospedale di Agrigento”, riferisce all’Adnkronos Salute Pietro Bartolo, responsabile del presidio medico dell’isola e coordinatore dell’attività sanitaria per l’emergenza migranti, raggiunto sulla banchina. “Il flusso di immigrati soccorsi e giunti a Lampedusa – prosegue Bartolo – è incessante, ma stiamo intervenendo come sempre”.
La Marina militare annuncia in una nota che il pattugliatore Libra e la fregata Espero hanno soccorso altre due imbarcazioni con circa 180 persone a bordo. Raggiunta la prima imbarcazione, nave Libra ha preso a bordo 87 persone tra uomini, donne e bambini e completate le operazioni di soccorso, si è diretta verso il secondo contatto con circa 90 persone a bordo, sul quale è intervenuta anche nave Espero coadiuvando il trasbordo su nave Libra con le motobarche di bordo.
Sono circa 700, a fronte di una capienza di 250 posti, gli immigrati ospiti nel centro di accoglienza di Lampedusa (Agrigento). Tra i migranti arrivati venerdì notte sulla più grande delle Pelagie ci sono anche 45 minori.
Intanto, a quanto si apprende, il pattugliatore della Marina militare ‘Cassiopea’ è arrivato a Lampedusa per imbarcare le salme delle oltre 300 vittime del naufragio del 3 ottobre scorso. L’unità farà poi rotta per Porto Empedocle, dove le bare saranno consegnate ai comuni siciliani che nei giorni scorsi avevano dato la loro disponibilità ad accogliere le vittime del naufragio nei loro cimiteri.