UE, Rhen: salvare banche con capitale pubblico non entra nel computo del deficit

banche11  OTT – “Ripulire i bilanci delle banche è una precondizione per una crescita sostenibile” e quindi “le iniezioni di capitale pubblico sono considerate una misura una tantum cioè non conteggiata ai fini della valutazione per la procedura di deficit eccessivo“: lo scrive il commissario agli affari economici Olli Rehn in una lettera ai ministri in cui chiarisce l’impatto dei primi passi della Supervisione unica Bce che parte proprio con una valutazione della qualità degli attivi e stress test, con eventuale ricapitalizzazione.

Le iniezioni di capitale pubblico non saranno conteggiate quindi nel computo del deficit, e saranno seguiti i seguenti criteri: se uno Stato sfora i parametri di deficit e debito a causa dei fondi pubblici alle banche, non sarà aperta una procedura di deficit eccessivo perché l’iniezione sarà considerata un ‘fattore rilevante’ quindi escluso dal conteggio. Per gli Stati con debito sopra il 60% del pil (come l’Italia) sarà aperta una procedura a meno che il capitale iniettato non sia limitato e consenta loro di mantenere il deficit nominale vicino al 3%. In quel caso l’iniezione verrà considerata una misura una tantum. Per gli Stati già sotto procedura, dare capitale alle banche non rafforzerà la procedura ma allungherà i tempi della chiusura.

Rehn ricorda poi il percorso che ha portato a questa sua lettera. Il Consiglio Ue di giugno 2013 ha deciso che la valutazione dei bilanci nella transizione verso la Supervisione unica Bce sarà composta da una revisione della qualità degli attivi e da stress test. Nel caso in cui questi esercizi indichino una necessità di capitale, alla banca verrà chiesto di ricapitalizzarsi prima attraverso fonti private, facendo affidamento a capitali pubblici solo in ultima analisi.

In questo contesto, il Consiglio europeo ha anche concluso che gli Stati che partecipano alla Supervisione unica si organizzeranno anche con ‘backstop’ (protezioni, ndr) nazionali, prima del completamento della valutazione sui bilanci. In attesa che entri in vigore al direttiva sulla risoluzione bancaria (meccanismo di fallimento ordinato, ndr) e il Meccanismo unico di risoluzione, quando si fa ricorso a capitali pubblici il quadro legale di riferimento sono le nuove linee guida sugli aiuti di Stato entrate in vigore il 1 agosto 2013. Esse assicurano adeguate salvaguardie per preservare la stabilità finanziaria: in base ad esse azionisti e obbligazionisti saranno chiamati a contribuire alla costruzione del capitale di base di una banca prima del ricorso ai fondi pubblici.