7 ott. – Quando usci’ dall’Eliseo dopo un’umiliante sconfitta elettorale, la carriera politica di Nicolas Sarkozy sembrava morta e sepolta; e invece in meno di 18 mesi, complice la deludente performance del suo successore, il socialista Francois Hollande, Sarkozy e’ stato il protagonista di una spettacolare rinascita, che ne fa oggi uno dei politici piu’ popolari del Paese e l’uomo piu’ accreditato nella destra a riconquistare la presidenza nel 2017. E la decisione odierna dei giudici inquirenti a Bordeaux, che hanno fatto cadere le accuse nei suoi confronti sul caso Bettencourt, schiarisce definitivamente il suo orizzonte politico.
I giudici istruttori, Jean-Michel Gentil e Vale’rie Noel -che lo scorso 21 marzo lo avevano incriminato per circonvenzione di incapace (vittima, Lilianne Bettancourt, l’anziana miliardaria erede dell’impero L’Oreal)- hanno deciso di lasciar cadere le accuse e di non portarlo dinanzi al ‘tribunal correctionnel’ di Bordeaux, che giudichera’ il caso l’anno prossimo. E’ caduta dunque l’accusa che l’ex presidente fosse il cervello della trama destinata a ottenere dalla donna piu’ ricca di Francia il denaro per la sua campagna presidenziale: secondo fonti giudiziarie, dopo sei mesi di deliberazioni, i magistrati hanno cambiato idea, ritenendo “troppo deboli” le prove contro Sarkozy.
Sul banco degli imputati finiranno solo 10 dei 12 accusati: tra gli altri, Eric Woerth, ex ministro che fu tesoriere della campagna di Sarkozy e che e’ accusato di aver ricevuto buste piene di contanti dal braccio destro della Bettencourt, Patrice de Maistre (i giudici ritengono che, tra il 2007 e il 2009, De Maistre fece 7 trasferimenti in contante a Woerth, per un totale di 4 milioni di euro, provenienti dai conti svizzeri della signora). La decisione dei giudici, per Sarkozy, e’ tanto piu’ favorevole in quanto arriva una settimana dopo il ricorso da parte dei suoi avvocati. E adesso Sarkozy si e’ liberato della piu’ pesante accusa giudiziaria che ostacolava il suo ritorno alla vita politica. Esulta l’Ump, che “non aveva mai dubitato” dell’ex presidente: secondo l’ex ministro, Nadine Morano, vicina a Sarkozy, le accuse erano “grottesche e ridicole” e il suo ritorno in prima linea avverra’ nel 2015.
“Sarkozy e’ depresso dal non poter agire mentre la Francia affonda sul piano economico e sulla scena internazionale”, ha aggiunto. Prima della ‘rentree’, l’ex presidente dovra’ pero’ chiarire la sua opsizione in ordine ad altre quattro inchieste giudiziarie: il cosiddetto ‘caso Karachi’, sul presunto finanziamento con fondi pakistani della campagna presidenziale di Edouard Balladur nel 1995, quando Sarkozy era il suo portavoce.
L’ex presidente deve anche difendersi dalle accuse di finanziamento illegale della sua campagna del 2007 con fondi libici, accuse basate sulla testimonianza di intermediari e uomini del passato regime del colonnello, Moammar Gheddafi. Nel ‘caso Tapie’, la giustizia indaga sul pagamento di un indennizzo milionario all’imprenditore Bernard Tapie, indennizzo di gran lunga superiore a quello che gli spettava, deciso dall’attuale direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, all’epoca ministro dell’economia del governo di centro-destra. E infine l’ex presidente deve chiarire l’accusa di aver usato fondi pubblici per curare sondaggi per il suo partito. Ma insomma, tutto questo, sembra ben poca cosa adesso che ha superato l’ostacolo Bettancourt. agi