6 ott – Il presidente siriano Bashar al Assad ha ammesso di aver compiuto errori, ma ha accusato l’Occidente di credere piu’ ad al Qaeda che a lui e sottolineato che il suo governo “non ha altra opzione che credere nella vittoria”. Intervistato dal magazine tedesco Der Spiegel, il leader di Damasco ha convenuto che “vi sono stati errori personali da parte di singoli individui”. “Tutti noi facciamo errori. Anche i presidenti. E nessuno puo’ assolversi rinfacciando il 100% della colpa agli altri”, ha affermato.
Assad ha anche ammesso l’esistenza di “zone grige” nella guerra civile che da 30 mesi insanguina il suo paese, con almeno 100mila morti. Il presidente siriano si dice pronto a indire elezioni prima del termine del suo mandato, nell’agosto 2014, ma non rivela se intende candidarsi. “Per ora non intendo dirlo – spiega- correro’ solo se avro’ l’appoggio del mio popolo”.
Il presidente siriano si dice scettico su un negoziato con gli insorti. “Con i militanti? No. Nella mia visione l’opposizione non e’ armata”, sostiene. Assad nega infine ancora una volta di aver fatto uso di armi chimiche contro il suo popolo e accusa l’Occidente “di credere piu’ ad al Qaeda che a lui”.