Troppo spesso si confonde l’indifferenza, l’insofferenza, l’intolleranza, la discriminazione, il pregiudizio, il fanatismo e la discriminazione col razzismo.
Il Razzismo, l’abbiamo detto altre volte: è una sub-divisione poco pertinente. La Razza è un mezzo sommario di classificazione appartenente al campo del linguaggio quotidiano e universale da un punto di vista biologico che si applica agli esseri umani. Essa è di debole pertinenza e poco utile.
Quando diciamo che gli immigrati, devono restare a casa propria o che devono tornare nel loro Paese d’origine, apriti cielo! Razzista! Sei un razzista!
Insulti e offese che non considerano il ritorno nel loro territorio d’origine, in seno alla loro Cultura, nelle loro diverse popolazioni come un fenomeno necessario alla sopravvivenza della nostra Civiltà e soprattutto della loro.
Capita che un numero importante di queste persone appartenga a quelli che il linguaggio corrente designa come “neri”. Ma in nessun caso queste descrizioni costituiscono un criterio denigratorio. Trattandosi di persone originarie del Mahgreb, a parte riprendere la parola nel suo senso del XVII° Secolo, esse non sono percepite come un’altra Razza rispetto a noi stessi.
Sulla islamofobia invece, che dire… per gli stupidi, i buonsiti e i loro manipolatori, tutto è stato detto, la parola assoluta è stata emessa, niente può più essere aggiunto; bisogna che il Paese di Dante sia stato messo sotto la cupola delle piccole menti per abdicare in questo modo al libero arbitrio e alla pratica dell’intelligenza.
E’ uno stupido uso della parola Islamofobia, perché non significa quello che vorrebbero ingigantire e mediatizzare; da parte nostra non c’è alcun odio brutale, alcuna volontà di nuocere.
Islamofobia, letteralmente è la paura viscerale e irragionata dell’islam, la paura, l’angoscia …. di fronte al pericolo, l’essere umano che non ha paura o è un bugiardo o un pazzo; ma è anche vero che il timore viene trasceso attraverso la lotta.
La nostra posizione non è dettata dall’indifferenza o dall’intolleranza verso queste persone, ma, è motivata da un’analisi storica e filosofica, sociale ed economica e politica in una parola sola, da una situazione e da fenomeni che noi cerchiamo di descrivere con dati oggettivi e cifre in modo razionale.
Come Cittadini liberi di una Repubblica laica e democratica, noi affrontiamo l’islam solo sotto l’aspetto dell’implicazione societaria del suo contenuto culturale, ovvero noi lo consideriamo esclusivamente come un elemento politico.
Comunque, la nostra analisi come pure il suo oggetto restano, in merito alla tanta discussa e agognata nostra cittadinanza nel quadro di un dibattito democratico, legittimo e onorevole.
Per noi conta soltanto la capacità e la volontà di un individuo, chiunque esso sia, di essere o divenire italiano. Diventare Italiano, questo vuol dire essere Cittadino italiano,
Diventare Italiano, Citttadino Italiano significa sposare la Storia della nostra Nazione. Significa apprezzarla, difenderla, e soprattutto di sentirsi bene con essa e di viverci felicemente.
Noi crediamo in una Repubblica di Cittadini indistinti per Razza, Sesso o Credenza, ma che condividono principalmente il sentimento d’appartenenza nazionale.
Parlare la nostra Lingua senza freni e proteggere il nostro patrimonio storico, amare il nostro ambiente architettonico e paesaggistico, canticchiare le nostre canzoni e amare ballare, rispettare la Bandiera italiana e l’Inno nazionale e perché no, fremere ed emozionarsi guardando una partita della Nazionale di calcio, tutto questo è essere italiani: lquesti immigrati lo sono?
No, non lo sono, prima di tutto perché non vogliono esserlo e poi italiani per loro significa solo abitare nel nostro Paese ed usufruire di tutti i benefit che le nostre leggi democratiche consentono sia da regolare che da clandestino, sia con un lavoro che senza, da delinquenti o cittadini modello, ma, essere italiani cari miei, è tutta un’altra cosa, ed è proprio questa alchimia unica che disturba tanto sia loro che quei buonisti antitaliani da sempre.
Armando Manocchia
complimenti ben detto.Purtroppo e’ pure peggio di cosi’