3 ott – Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Verona, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Verona Giulia Labia, hanno portato all’emissione di un decreto di sequestro preventivo, a firma del giudice per le indagini preliminari Rita Caccamo.
Secondo l’ipotesi investigativa delle Fiamme Gialle, la banca d’affari avrebbe dolosamente indotto l’Ente a ristrutturare il debito comunale con la sottoscrizione di derivati (swap), per oltre 256 milioni di euro, omettendo di indicare commissioni occulte per oltre 15 milioni di euro, facendo così venir meno al Comune di Verona le condizioni di convenienza economica dell’intera operazione finanziaria.
Tre funzionari dell’istituto di credito internazionale sono indagati per truffa aggravata ai danni di un ente pubblico.
La Guardia di Finanza ha quindi sequestrato, in via preventiva, beni mobili nella disponibilità dell’istituto di credito per un importo complessivo di euro 15.109.451, pari all’ammontare dell’illecito profitto
–
ma non avete ancora capito che le banche americane (e anche le altre) truffano i clienti ignoranti