Spending review? No grazie.
L’elenco delle consulenze della nuova Giunta Capitolina fa impallidire i più temerari della spesa pubblica. I dati sono pubblici e facilmente rintracciabili sulle delibere di giunta.
“Help me!” Marino chiede aiuto allo Stato, Roma è in bancarotta
di LUCIO LUSSI
C’è di tutto: dal gabinetto del sindaco all’ufficio stampa, dalle segretarie allo staff di sindaco, vicesindaco e assessori.
Scorrendo l’elenco delle consulenze spuntano qui e là numerosi nomi noti della politica locale.
Enzo Foschi, dirigente del Partito Democratico, è adesso a capo della segreteria del sindaco (114.282 euro). Silvio Di Francia, ex assessore della giunta Veltroni, ha ricevuto un incarico direttamente dal sindaco (95.753 euro).
L’enfant prodige Mattia Stella ha un incarico da 78.600 euro nel Gabinetto del primo cittadino.
Un congruo compenso (ben 115.880 euro) spetta anche a Loredana Granieri, dipendente della Provincia in aspettativa e coordinatrice della campagna elettorale di Paolo Masini.
Nella segreteria del sindaco ritroviamo anche Christian Bellino, da sempre legato a Enzo Foschi, con un compenso di 29.700 euro, e la veltroniana Silvia Decina (oltre 142 mila euro all’anno).
Un incarico è stato trovato anche per Alberto Mancinelli, ex membro dell’esecutivo Pd e ora nello staff del vicesindaco. Abbastanza elevato il suo compenso: 88.800 euro annui. Da capogiro, inoltre, l’indennità annua di Luca Lo Bianco, ex presidente della Film Commission Roma-Lazio, e ora membro dello staff dell’Assessorato all’Urbanistica per 140.600 euro annui.
Stessa cifra per Leslie Francesco Capone, factotum di Daniela Valentini e quindi in Area Dem, e adesso nello staff dell’assessorato Roma Produttiva.
Altri incarichi, anche se con un compenso più basso, sono stati conferiti a Nicola Galloro, ex consigliere provinciale, (29.700 euro nello staff dell’Assessorato alla Casa), Andrea Casu, ex coordinatore democrat in I Municipio (29.797 euro, Assessorato allo Sport), Edoardo del Vecchio, ex consigliere provinciale (29.790 euro, Assessorato all’Ambiente).
Cui prodest? A chi giova questa elefantiaca spesa pubblica?
Il conferimento degli incarichi farà sicuramente seguito ad una valutazione di opportunità basata sulle professionalità e sul curriculum vitae delle personalità interessate. Ma è opportuno ricordare la situazione non certo rosea del Comune di Roma, a rischio bancarotta.
Ignazio Marino, infatti, ha chiesto il supporto del Governo per scongiurare la paralisi dei servizi pubblici. Dalle dismissioni di immobili e terreni alla fusione di società ormai inutilizzate, per finire al possibile aumento dell’IVA. Sono tante le mosse in cantiere per chiudere il bilancio 2013 e salvare la pelle.
A Marino remettete er cartello DAJE! e se è vero quello scritto sui giornali mi sa tanto che già hai battuto tutti i record degli inciuci!
Marino è quello che ha chiesto aiuto allo Stato perchè Roma è in bancarotta.?Bene, benissimo, io a Roma non ci vivo, così come tutto il resto d’Italia, Per cui Roma può fallire tranquillamente insieme a quella classe politica malsana…