30 set. – La procura di Roma ha dato incarico alla Digos di acquisire la cassetta dell’intervista, mandata in onda oggi da Radio24, a Steve Pieczenik, l’esperto di terrorismo nonche’ consulente del Dipartimento di Stato Usa nel 1978, che avrebbe indirizzato e gestito l’azione delle autorita’ italiane con le Br nella vicenda poi culminata con la morte di Aldo Moro.
Il pm Luca Palamara, titolare del procedimento, ancora a carico di ignoti, aperto dopo l’esposto presentato lo scorso giugno dall’avvocato-scrittore, ex giudice istruttore Ferdinando Imposimato, ha intenzione di convocare in procura, tramite rogatoria, lo stesso Pieczenik per fare luce su quanto avvenuto 35 anni fa. Per Imposimato, l’allora presidente della Democrazia Cristiana poteva essere salvato, ma il blitz che era stato organizzato per liberarlo dal covo di via Montalcini salto’ all’ultimo momento, per un cambio di decisione presa dai vertici del partito.
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Pieczenik, dal canto suo, in un libro-intervista gia’ uscito nel 2008, aveva raccontato di aver messo in atto “una manipolazione strategica che ha portato alla morte di Moro al fine di stabilizzare la situazione dell’Italia. Mi aspettavo che le Br si rendessero conto dell’errore che stavano commettendo – aveva rivelato al giornalista francese Emmanuel Amara – e che liberassero Moro, mossa che avrebbe fatto fallire il mio piano. Fino alla fine ho avuto paura che liberassero Moro. E questa sarebbe stata una grossa vittoria per loro”.
Dichiarazioni che Pieczenik ha ribadito anche a Radio24 e che ora il pm Palamara vuole verificare. Il magistrato sta lavorando anche per chiarire il giallo dell’effettivo orario del ritrovamento del cadavere di Moro nella Renault 4 la mattina del 9 maggio ’78 in via Caetani. Secondo alcune testimonianze di un paio di antisabotatori artificieri, esponenti dello Stato erano in via Caetani gia’ intorno alle 10 di quella mattina, ben sapendo che cosa ci fosse nelle vettura, quando la telefonata delle Br, che indicava la presenza del cadavere, fu fatta dopo le 12.30.