28 sett – Anche di fronte alla Giunta per le elezioni si ha diritto alle garanzie di un ‘giusto processo’, con giudici che non solo devono essere imparziali ma apprire anche tali. E’ questa la ferma posizione di Silvio Berlusconi che nella memoria difensiva di 26 pagine che l’Agi ha potuto vedere, chiede di fatto che si dimettano, con nome e cognome, i componenti che abbiano gia’ manifestato le loro intenzioni di voto. “Vorrano quindi i componenti di codesta Giunta che hanno gia’ espresso il proprio convincimento, in particolare i senatori Stefano ( Dario, presidente della Giunta in quota Sel ndr), Pezzopane, Buccarella, Casson, Crimi, Cucca, Fuksia, Giarrusso, Pagliari, Moscardelli, dimettersi per consentire la formazione di un collegio giudicante quantomeno apparentemente imparziale”
Non una ricusazione, dunque, perchè “allo stato attuale non vi è una previsione regolamentare che possa consentire all’interessato di far valere le proprie ragioni per ottenere che la Giunta sia composta da membri imparziali, o che quantomeno non abbiano già pubblicamente appalesato il proprio giudizio”. Una situazione cui per Berlusconi “si può ovviare soltanto o con le dimissioni dei componenti della Giunta che abbiano già manifestato il proprio pensiero, o, ove ciò non dovesse accadere, con il ricorso alla Giunta per il Regolamento del Senato perchè provveda a modificare le relative norme che non consentono oggettivamente un giusto processo”.
Perchè per il Cavaliere la natura giurisdizionale della Giunta è fuori discussione, e dunque “l’articolo 111 della Costituzione”, quello appunto sul giusto processo, “non può non trovare applicazione nel caso di specie”.