Cagliari, chiusura Alcoa: operai in piazza, protesta ad oltranza

alcoa

25 sett – “La-vo-ro-la-vo-ro”. Fischietti, trombe e suono sordo del caschetto da lavoro battuto sull’asfalto hanno accompagnato gli operai delle ex ditte d’appalto dell’Alcoa di Portovesme che hanno bloccato il traffico di fronte al Consiglio regionale della Sardegna, in via Roma a Cagliari, dove sono arrivati dopo una marcia partita da viale Trento, sede della Regione sarda. Chiedono di incontrare i capigruppo dell’Assemblea. Schierati nei portici del palazzo poliziotti e carabinieri.

Notte di mobilitazione
Hanno trascorso tutta la notte al primo piano del palazzo della Regione Sardegna, i quindici lavoratori e delegati sindacali dell’Alcoa di Portovesme, occupando i locali che avevano ospitato l’incontro con l’assessore regionale dell’ Industria Antonello Liori.
Questa mattina gli operai sono tornati alla carica con un’ assemblea davanti al palazzo di viale Trento dopo un incontro di buon mattino a Portovesme, davanti ai cancelli, ormai chiusi, della fabbrica.

Un piccolo gruppo è rimasto a presidiare la sala occupata alla Regione, mentre ora circa duecento lavoratori si sono messi in marcia verso il Consiglio regionale per chiedere un incontro con i capigruppo. Obiettivo: un faccia a faccia con il governatore Ugo Cappellacci e con tutti gli assessori della Giunta regionale.

Senza un centesimo
“Molti colleghi – spiega un manifestante giunto dal Sulcis – non sono potuti partire a Cagliari perché, senza reddito, non hanno nemmeno i soldi per la benzina”.
“Vogliamo risposte subito. Basta con i rinvii”, gridano gli operai di Portovesme davanti alla sede del Consiglio regionale.

Massimo Cara della Fiom-Cgil guida la delegazione assieme a Rino Barca, segretario territoriale della Cisl nel Sulcis, e ha spiegato che i lavoratori vogliono conoscere da Cappellacci i tempi di realizzazione del piano Sulcis. “Ieri l’assessore all’Industria, Antonello Liori, ci ha comunicato che si è ancora alla fase progettuale, per cui ci vorranno almeno due o tre anni, mentre il presidente della Regione e i rappresentanti
del governo ci avevano assicurato tempi molto più brevi”, ha aggiunto il rappresentante Fiom-Cgil.

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