24 set. – I sindacati liguri e genovesi Fim Fiom e Uilm sono pronti a scendere in piazza con i lavoratori di Ansaldo Energia, Ansaldo Breda e Ansaldo Sts, se entro venerdi’ il Governo non convochera’ un incontro a Roma, con i vertici di Finmeccanica, per discutere del futuro delle aziende liguri del gruppo.
Lo annunciano Bruno Manganaro (Fiom-Cgil), Antonio Apa (Uilm) e Claudio Nicolini (Fim-Cisl), a seguito dell’incontro svoltosi ieri con l’ad di Finmeccanica, Alessandro Pansa che ha confermato la volonta’ di cedere Ansaldo Energia alla coreana Doosan. Se la convocazione da Palazzo Chigi non dovesse arrivare “chiediamo che il presidente della Regione Claudio Burlando, il sindaco di Genova Marco Doria – ha affermato Bruno Manganaro, segretario della Fiom Cgil Liguria – i membri dei consigli regionale e comunale e tutte le forze politiche siano al nostro fianco, lunedi’ prossimo, davanti alla Prefettura.
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Questo incontro – ha aggiunto Manganaro – non solo e’ stato chiesto formalmente dalle segreterie nazionali ma e’ anche un impegno che si sono assunti sia il Presidente del Consiglio Letta sia il ministro dello Sviluppo Economico Zanonato. Non si puo’ accettare di essere presi in giro da un Governo che rimane in silenzio”.
Secondo Claudio Nicolini, segretario ligure della Fim Cisl “non si capisce perche’ Finmeccanica debba svendere aziende leader in settori strategici per il patrimonio industriale italiano, come l’energia e i trasporti, per ripianare un buco determinato dalla cattiva gestione dei vertici della holding.
Noi vogliamo un incontro con il Governo, azionista di riferimento di Finmeccanica, per sventare questa operazione sciagurata. Non accettiamo salti nel buio”. Antonio Apa, segretario della Uilm Liguria, ha poi affermato di condividere “la proposta avanzata del Presidente del Consiglio secondo cui – ha spiegato Apa – a fronte di una caduta degli investimenti privati e delle difficolta’ delle banche di erogare credito, Cassa Depositi e Prestiti potrebbe rappresentare un veicolo di politica industriale. Secondo noi, anziche’ cedere le aziende del settore civile di Finmeccanica a gruppi stranieri, si dovrebbe individuare una holding, costituita al 100 per cento da Cassa Depositi e Prestiti o dal suo Fondo Strategico, che acquisisca il 100 per cento di Ansaldo Energia, il 40 per cento di Ansaldo Sts e il 100 per cento di Ansaldo Breda, epurata dai debiti attraverso una ‘bad company’. In questo contesto – ha concluso Apa – sarebbero bene accette partnership industriali o joint venture con soggetti anche stranieri”. (AGI) .