Brunetta: Letta spieghi in aula, due terzi del capitale Telco in mano agli spagnoli

telco24 sett – Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, chiede che il governo riferisca in aula. “Sulla vendita di azioni Telco alla societa’ spagnola Telefonica e sul conseguente nuovo assetto di controllo di una delle imprese chiave per lo sviluppo del nostro Paese, Telecom Italia, serve un quadro dettagliato per esprimere qualsiasi giudizio ma e’ evidente che e’ proprio la mancanza di dettagli e di chiarezza che alimenta le preoccupazioni. Per questo chiedo al presidente del Consiglio, Enrico Letta, di venire in Aula alla Camera dei deputati a illustrare la valutazione e le considerazioni del governo su un’operazione che rientra nelle logiche di mercato, e come tale non e’ stata preannunciata, ma coinvolge da molto vicino tutti gli sforzi e gli investimenti che le imprese e le pubbliche amministrazioni stanno mettendo in campo per affrontare la sfida dell’economia digitale”.

“In particolare eravamo rimasti fermi alle frammentarie e contraddittorie informazioni sullo scorporo della rete fissa, all’ipotesi d’ingresso della Cassa Depositi e Prestiti, alla trasformazione di Telecom Italia da azienda nazionale di telecomunicazioni ad attore protagonista della sfida mondiale dei servizi via internet, alla necessita’ di ingenti investimenti in infrastrutture per le reti di nuova generazione, alle preoccupazioni sull’indebitamento e sulle tariffe” afferma Brunetta. “Cosa cambiera’ con i due terzi del capitale Telco in mano agli spagnoli? Ci saranno ancora le risorse per gli investimenti e per lo sviluppo dei servizi? A che punto e’ il progetto di scorporo della rete fissa e quali sono le prospettive del settore in Italia? Sono solo alcune delle domande alle quali il presidente del Consiglio dovra’ rispondere, e mi auguro lo faccia nel piu’ breve tempo possibile e senza perdere di vista il fatto che in questi giorni il nostro Paese continua a cedere pezzi pregiati a imprese straniere e fatica a investire su stesso. Se continuiamo cosi’ ci resteranno solo le scorie di quello che era ed e’ ancora un grande sistema industriale”. (AGI) .