23 set. – La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Roma sta procedendo alla confisca di un patrimonio stimato in 5 milioni di euro nei confronti di Giuseppe Giagnoli, romano di 58 anni, prestanome di Enrico Nicoletti, capo indiscusso della Banda della Magliana. Giagnoli, gia’ rinviato a giudizio per associazione a delinquere di stampo mafioso nel 2003 con a Nicoletti e altre 27 persone di elevato spessore criminale ha gestito dalla meta’ degli anni Novanta, per conto del capo della Banda della Magliana numerose societa’ attivi nel settore del commercio di auto, mantenendo e gestendo contatti con soggetti in grado di porre in essere azioni intimidatorie.
La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino, su proposta della Direzione Distrettuale di Roma, confermando l’impianto investigativo della Procura e della Dia, nell’emettere il provvedimento ha evidenziato che “Giuseppe Giagnoli, dopo aver accumulato un patrimonio a seguito di numerosi delitti, ha poi deciso di investire tale ricchezza nella piu’ proficua attivita’ usuraria, utilizzando il medesimo modus operandi appreso in via diretta da un criminale di notevole spessore come Enrico Nicoletti”. Il metodo criminale “costringeva le vittime ad acquistare autovetture a un prezzo notevolmente superiore al loro valore reale in modo da giustificare, con il pagamento rateale del veicolo, i versamenti usurari”.
Il sistema, ideato per evitare di lasciare tracce utili alla ricostruzione delle operazioni, ha reso particolarmente complesso il lavoro degli investigatori che hanno delineato, nel dettaglio, le numerosissime transazioni illecite. Le operazioni di confisca hanno riguardato appartamenti, ville, terreni, auto di lusso e d’epoca, attivita’ commerciali nella zona sud della Capitale. Giagnoli, in virtu’ della sua accertata pericolosita’, e’ stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza per anni due.