22 sett – PESHAWAR – Due kamikaze si sono fatti esplodere all’interno di una chiesa durante la funzione domenicale a Khoati Bazaar a Peshawar, in Pakistan, uccidendo almeno 72 fedeli e ferendone oltre 130(la metà è in condizioni critiche). Tra le vittime figurano tre bambini di età compresa tra i 3 e gli 8 anni, 6 donne e due ufficiali delle forze di sicurezza. Il gruppo fondamentalista islamico Jandullah, legato ai talebani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) e vicino ad Al Qaida, ha rivendicato l’attentato odierno in una chiesa di Peshawar che ha causato almeno 70 morti. Sono stati due gli attacchi kamikaze nella chiesa. Lo ha riferito il responsabile della polizia Muhammad Ismail. Tra queste ci sono anche 7 bambini e 4 donne. Il capo della polizia di Peshawar ha detto che «nell’attacco in chiesa sono stati usati dai 6 agli 8 chili di esplosivo». Al momento stavano partecipando alla messa della domenica un centinaio di persone. «La maggioranza dei feriti versano in gravi condizioni», ha riferito una fonte ospedaliera.
«Chiedo di avere uno sguardo anche verso la nostra Chiesa in Pakistan» e verso la «comunità cristiana», ancora una volta oggetto di «attacchi e discriminazioni». È l’appello lanciato dal nunzio apostolico in Pakistan, mons. Edgar Pena Parra, interpellato da Radiovaticana dopo l’attacco kamikaze in una chiesa a Peshawar, in Pakistan. «Abbiamo appreso la triste notizia di quest’attacco ad una chiesa, la chiesa di Tutti i Santi a Peshawar – dichiara il nunzio -. E logicamente, di fronte a questi atti, siamo veramente addolorati per il fatto che ancora una volta si verificano questi attacchi contro la nostra comunità cristiana. La chiesa non è una chiesa cattolica da quanto so fino ad ora, ma è molto vicina alla nostra chiesa cattolica. Ma quello non indica nulla, perchè sono cristiani e parte della nostra minoranza. Quindi ancora una volta verifichiamo che questa nostra Chiesa cristiana è sofferente in Pakistan». «Mi unisco al Santo Padre – aggiunge Pena Parra – che, ancora una volta, ha fatto un richiamo a pregare per la pace nel mondo. Io chiederei anche di avere uno sguardo anche verso la nostra Chiesa in Pakistan che – come tante altre – soffre ogni giorno questi problemi, questa discriminazione, questi attacchi. Credo che, come il Santo Padre ha insistito, la pace nel mondo sia oggi più che necessaria. Vediamo quello che è accaduto qui, l’attacco che è successo ieri anche in Kenya, vediamo la situazione in Siria. Insomma penso che oggi più che mai abbiamo bisogno di pregare per la pace nel mondo».