Non c’é bisogno di andare all’estero. Nè di scomodare casi controversi come i marò o il diritto internazionale. In Italia, qui ed oggi, i militari sono abbandonati a sè stessi.
Ce lo dimostra il caso, mai verificatosi nella storia dell’Arma, lapalissiano quanto assurdo, del maresciallo dei CC Antonio Cautillo, giunto alla 21^ istanza per conferire col ministro della Difesa. Record mondiale di negazione di diritti. Il ministro, vincolato dalle norme del diritto nazionale a tutelare il personale e dare risposte in tempi certi è più occupato a discettare di amnistia per un delinquente o di F35.
Protegge gli stalkers ? Difende la casta, anzichè occuparsi di ristabilire questo milite, pesantemente vilipeso, come tanti altri.
Questa classe politica ha fatto una scelta cinica: prorogare il mandato al comandante dei CC generale Gallitelli, già distintosi per aver difeso il suo collega Ganzer, condannato a decenni di galera ed interdizione a divinis dai pubblici uffici mentre, nel silenzio dei media, a decine e con cadenza mensile, i carabinieri si suicidavano. E continuano a farlo senza che costoro aprano bocca o prendano un pur blando provvedimento.
Le istituzioni servono a tutelare gli onesti ma con questa cinica classe politica l’onestà è un disvalore.
“Questa classe politica va rimossa in blocco. Sono marci dentro” (Beppe Grillo)