Aumento Iva, Confcommercio: “Effetti recessivi e depressivi su economia reale”

iva_nextROMA, 20 Settembre 2013 – “Gli effetti recessivi dell’aumento dell’Iva sono un dato certo. Per questo, da tempo e con analisi circostanziate, ribadiamo che la priorità è quella di far ripartire la domanda interna che, per investimenti e consumi, rappresenta l’80% del Pil. Questa è la priorità per sostenere l’economia reale fatta di consumi che crollano, imprese che chiudono e una ripresa che, per il momento, è solo annunciata”: così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sul dibattito in corso sull’Iva. Per Confcommercio, infatti, “gli effetti recessivi dell’eventuale aumento dell’Iva – contrazione di consumi, produzione e occupazione e aumento dell’inflazione – non esauriscono quelli che possono essere gli effetti indiretti. Infatti, se il Governo non troverà le risorse necessarie per scongiurare questo aumento e la riduzione del cuneo fiscale, e le due misure non sono certo in alternativa, questo determinerà anche due effetti ancora oggi sottovalutati: il primo, depressivo, sul sentiment delle famiglie e delle imprese che si vedranno private di quella fiducia a breve termine che aveva dato segnali di risveglio; il secondo, è che andando a colpire le fasce più deboli della popolazione, si potrà aggravare la crisi economica ingenerando gravi tensioni sociali che fino ad oggi sono state scongiurate. La via maestra per evitare tutto questo è inevitabilmente una sola: riduzione e riqualificazione della spesa pubblica, processo che fino ad ora è stato condotto con troppa timidezza”. (OPI)