Scrive Beppe Grillo sul suo blog
“Vorrei intervenire sulla notizia di oggi, la più importante, quella su Equitalia. Cinque funzionari di Equitalia sono finiti sul registro degli indagati con l’accusa di corruzione: avrebbero truccato le carte in favore di imprenditori amici indebitati con il Fisco o con l’Inps in cambio della promessa di tangenti. E’ una delle nostre battaglie: Equitalia va abolita”.
Lo dice Beppe Grillo. che ne spiega tutte le ragioni: “E’ indirettamente la responsabile della chiusura di centinaia se non migliaia di aziende in Italia.E’ un carrozzone da 8.000 dipendenti che elargisce 500 milioni di stipendi, ha perdite cumulate per 40 milioni. E’ un surrogato dell’Agenzia delle Entrate ed è un Spa. La Spa deve fare utili. L’Agenzia delle Entrate che deve controllare e verificare le tasse dei cittadini non deve fare utili! Io voglio un rapporto sincero e onesto con l’Agenzia delle Entrate, che mi dica quanto devo pagare. Lo pago e poi non mi deve più rompere i coglioni. Adesso anche il redditometro: mi arriva una letterina: “si presenti il giorno … alle ore …” Ma andate a fare in culo! Io non mi presento da nessuna parte.
Io ho la mia vita, i miei soldi sono i miei, se pago le tasse che mi dice l’Agenzia delle Entrate poi non mi dovete più rompere. Io sono preoccupato di dove vanno a finire i miei soldi quando son nelle vostre mani, non il contrario. Equitalia va abolita. Non abbiamo più tempo. Questa gente ci sta facendo perdere tempo, sta rubando il tempo dei cittadini. Avevano 5 milioni di euro e invece di investirli in cultura li hanno dati alla fondazione presieduta dalla Melandri. Sono una bestia, una belva. Non abbiamo più tempo. Dobbiamo mandarli a casa tutti. Tutti. E la prima da mandare a casa è Equitalia. Si ritorni a un rapporto corretto con il fisco. Un rapporto con la mia Agenzia delle Entrate del mio comune che mi dice quanto devo pagare, il mio imponibile e ti pago. Dopo non mi rompete più i coglioni. Per cortesia. Ora ve lo dico così, poi vi vengo a cercare. Uno per uno. Lo sapete che lo faccio!”.