ATENE – La Grecia e’ paralizzata a causa dello sciopero proclamato dall’Adedy, uno dei due maggiori sindacati del Paese che raggruppa i dipendenti del settore pubblico, contro la misura di messa in mobilita’ di migliaia di dipendenti statali decisa dal governo conservatore del premier Antonis Samaras.
Dopo lo sciopero di cinque giorni degli insegnanti oggi tocca ai dipendenti pubblici, che puntano a far rientrare l’intenzione di mettere in
mobilità 25.000 impiegati statali entro la fine del 2013.
“Ci hanno messo in ginocchio, con questa crisi non abbiamo più lavoro, non se ne trova da nessuna parte. E abbiamo famiglie che dipendono da noi, mogli disoccupate, bambini… ecco perche siamo qua a protestare”.
L’ondata di mobilitazione dà voce alla popolazione greca che paga per le politiche di austerità, ma non mancano opinioni critiche.
“E’ positivo che ci sia una forte reazione, cosi forse le misure che sono in arrivo saranno meno drastiche”.
“Non mi pare che lo sciopero possa portarci più avanti. I sindacalisti devono mostrare di stare facendo qualcosa. Si è visto un solo sciopero ottenere il suo obiettivo?”
Sabato 21, intanto, si riunira’ di nuovo il Consiglio direttivo del sindacato per decidere il futuro delle mobilitazioni in base alle decisione che scaturiranno dalle assemblee dei lavoratori. Da parte sua, la Gsee, l’altro maggiore sindacato che rappresenta i lavoratori del settore privato, ha invitato gli aderenti ad avanzare le loro proposte a riguardo in attesa della riunione della direzione della Confederazione, in programma per la fine del mese, che dovra’ decidere sulle modalita’ della lotta.
Intanto, sul fronte delle scuole, comincia oggi una nuova tornata di assemblee generali degli insegnanti delle scuole medie e superiori chiamati a decidere sul futuro delle loro mobilitazioni mentre per domani e’ in programma una riunione dei rappresentanti delle organizzazioni di base (Elme) per prendere le decisioni finali, mentre gli insegnanti delle scuole elementari, da ieri in sciopero, decideranno in merito sabato prossimo. Nel frattempo, in una lettera inviata ai genitori degli alunni, hanno chiesto solidarieta’ nella loro battaglia.
20 sett 2013