18 sett – – “Io istintivamente sono a favore dello ius soli, pero’ anche questo va studiato e regolamentato con grande attenzione e realismo, perche’ in una situazione come quella attuale, non si puo’ sancire meccanicamente il diritto per chiunque venga in Italia, anche per poco tempo, di fare un figlio, fargli ottenere la cittadinanza, e poi andarsene”. Lo afferma in un intervista a ‘Repubblica’ l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola.
E spiega: “Il mescolamento dei popoli e’ un processo. E i processi non ci chiedono il permesso di capitare: avvengono. Saggezza chiede che cerchiamo di orientarli al meglio, puntando all’integrazione”. Per il cardinale Scola “e’ di capitale importanza” pero’ distinguere i ruoli. “La Chiesa – osserva – e’ chiamata a fare una cosa, la societa’ civile e’ chiamata a farne altre, la politica altre ancora.
Quando il Papa va a Lampedusa, testimonia che la Chiesa deve farsi carico del bisogno nella sua immediatezza. Arriva da noi gente che sta male: la si accoglie, la si aiuta. Poi pero’ la politica deve fare la sua parte. Sull’immigrazione e’ necessaria una politica capace di interpretare e di gestire le istanze che nascono dalla societa’ civile, compresa la paura della gente”.
Mi perdoni Cardinale, non vorrei sembrarla scostumata , maleducata o ineducata, ma Lei non fa parte della politica, Lei è uomo di chiesa e per questo, stia nella Sua chiesa e non dica fesserie
a Scola, scolate ‘nantro litro quando dici messa e li fai sbarcare con l’alitosi i prossimi